1 Luglio 2009

I sindacati: “Una tragedia annunciata”

 
ROMA Un’altra grana per il trasporto ferroviario e per le Ferrovie dello Stato. Con l’incidente accaduto a Viareggio, la sicurezza dei treni merci arriva come una tegola sulla testa dell’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, dopo le recenti polemiche sui ritardi e i disservizi dei treni per i pendolari. I sindacati chiedono di intensificare i controlli e da una parte attaccano le Fs, per aver sottovalutato i livelli di sicurezza, dall’altra accusano la «lacunosa» normativa europea che regola la circolazione di vagoni immatricolati all’estero e di proprietà di società estere. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, annuncia la verifica sulle norme europee per la sicurezza se «non sono adeguate o non sono state rispettate». Il governo proporrà alla Commissione di «cambiarle», nel primo caso, o di chiamare a risponderne «se c’è chi non le ha rispettate», nel secondo. Il ministero delle Infrastrutture, aggiunge, «ha aperto una inchiesta per verificare se c’è una lacuna tecnica nelle norme di sicurezza» europee. Intanto Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie, Ugl e Orsa proclamano per domani un’ora di sciopero, dalle 11 alle 12, di tutto il traffico ferroviario italiano. Le associazioni dei consumatori, invece valutano azioni legali e chiedono le dimissioni dei vertici delle Fs. Il presidente Innocenzo Cipolletta e l’ad Moretti, da parte loro, si sono impegnati a concludere nel più breve tempo possibile le due inchieste tecniche già avviate, una da parte di Trenitalia e l`altra dal gestore dell`infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana. I primi riscontri sull’incidente alla stazione di Viareggio, secondo il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, «darebbero ragione ai tanti allarmi lanciati in questi mesi dai sindacati, su cui l’azienda aveva reagito sbagliando, perché nelle Ferrovie c’è un uso di materiali troppo vecchi. Ma aspettiamo di capire le cause». I delegati Rsu/Rls dell’assemblea nazionale dei ferrovieri, organismo composto da lavoratori e iscritti a tutte le sigle sindacali, ritengono che le Fs abbiano «sottovalutato» i rischi «elevatissimi» collegati alla rottura di un carrello, trascurando la pericolosità di precedenti analoghi. «Il fatto che i carri possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo Fs – spiegano i ferrovieri – non può essere utilizzato come giustificazione. Anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l’ammissione a circolare sulla rete». Il bilancio delle Fs «forse è in pareggio», sostiene Ezio Gallori, ex leader dei Macchinisti Uniti, ma la sicurezza dei treni «va a picco» e con il macchinista unico la situazione peggiorerà. Per Cgil e Filt, la sicurezza dei mezzi ferroviari e delle infrastrutture e le possibili conseguenze sulla sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza, «esigono la massima attenzione e prevenzione, a partire dal rigore nei controlli da parte degli organismi pubblici preposti». In difesa delle Fs arrivano le parole del presidente della Commissione trasporti alla Camera Mario Valducci che assicura: «Lo stato della sicurezza delle ferrovie italiane è molto positivo, a un livello tra i più alti d’Europa». Nel settore della sicurezza per il trasporto merci, afferma il segretario generale dell’Orsa, Armando Romeo, «ci sono standard definiti che però sono assolutamente blandi. Ad esempio, per quanto riguarda la manutenzione basta un’autocertificazione dell’azienda utilizzatrice. La manutenzione viene effettuata ogni quattro anni ma non c’è il controllo di un ente terzo e non ci sono controlli sul rispetto di questi standard». Oltre a norme «più stringenti» per il trasporto dei materiali pericolosi, rileva Romeo, «servirebbe un organismo ‘ad hoc’ oppure aumentare i poteri dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf)». Occorre «intensificare» controlli e manutenzione sui carri merci circolanti, aggiunge, per «garantire alla circolazione ferroviaria un adeguato livello di sicurezza». Con la liberalizzazione, spiega il responsabile delle ferrovie di Uiltrasporti, Salvatore Ottonelli, «ci sono diverse aziende che sono nate, o stanno nascendo, che cercano di ottenere profitto e erodere quote di mercato a scapito della qualità degli strumenti, con una normativa che sotto questo aspetto presenta qualche lacuna. La normativa, infatti, ha l’obiettivo di ampliare il panorama delle aziende che operano, ma non fissa sempre regole molto stringenti sotto il profilo della sicurezza». Dopo l’ incidente alla stazione ferroviaria di Viareggio il Codacons chiede di sospendere la licenza al gruppo Fs e di «sciogliere immediatamente» i vertici della società. Il governo e le Ferrovie, sottolineano Adusbef e Federconsumatori, «hanno scommesso tutto sull’alta velocità», ma i nodi vengono sempre al pettine. «Sia sul versante del trasporto dei pendolari sia su quello del trasporto merci – spiegano le due associazioni – c’è una spaventosa sottovalutazione dei problemi riguardanti qualità, sicurezza e obsolescenza dei materiali».
 

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