20 Gennaio 2020

I saldi non deludono

 

Le prime due settimane di saldi “vestono” di buonumore e ottimismo i commercianti del Varesotto. Non tutti e non ovunque, sia chiaro. Tuttavia, dopo i primi giorni dei saldi, il bilancio prealpino dà segnali di stabilità e ottimismo, e soprattutto è decisamente migliore rispetto alla contrazione annuale del 10% stimata a livello nazionale. È quanto emerge da un sondaggio effettuato tra 125 negozianti associati di Confcommercio Varese. I settori presi in esame dalle cinque Ascom territoriali, cioè Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Luino e Saronno, riguardano l’ abbigliamento, l’ intimo e le calzature, vale a dire quelli più interessati ai saldi e quindi alla caccia all’ affare scontato. «Siamo sopra la media nazionale», commenta il presidente di Uniascom provincia di Varese Giorgio Angelucci , riferendosi alle previsioni del Codacons che, dopo i primi giorni di saldi, stima in un meno 10% la contrazione delle vendite al termine del periodo degli sconti di fine stagione: «Guardo quindi al bicchiere mezzo pieno e valuto questa stabilità, distribuita su tutto il nostro territorio come un risultato positivo. Anche perché qualcuno (22 negozianti) ha persino migliorato la performance del 2019, mentre 56 hanno registrato più o meno lo stesso fatturato». Entrando nello specifico dei numeri, a Varese città e nei dintorni del capoluogo, la stabilità delle vendite è stata confermata da 13 dei 25 interpellati, in 5 hanno segnalato un incremento fino al 10% e in 7 un decremento che per 3 di loro ha superato la soglia del 10%. A Busto Arsizio due dei tre settori testati hanno fatto registrare dati buoni: le calzature con un incremento del 10% e l’ abbigliamento intimo più 10% per la metà degli intervistati. Non bene solo l’ abbigliamento uomo, donna e bimbo che ha fatto registrare un meno 10%, con uno scontrino medio di soli 50 euro. A Gallarate un solo commerciante, in pieno centro, si è detto molto soddisfatto dell’ andamento dei saldi, la maggioranza (13) si è mantenuta sui dati di vendita dell’ anno passato e in 12 nei primi due fine settimana hanno avuto un incasso inferiore in rapporto a quello di dodici mesi fa. Per quanto riguarda Luino , in 13 su 30 hanno replicato i dati del 2019, mentre in 14 hanno subìto un decremento, che in 4 casi ha superato il meno 20% di incasso. Sul dato negativo ha senz’ altro influito la minor presenza dei clienti svizzeri, causata dall’ apertura oltreconfine di nuovi outlet. Infine Saronno , con dati incoraggianti, soprattutto nel settore dell’ abbigliamento: il 31% degli intervistati ha avuto un incremento nelle vendite, mentre il 51% è rimasto stabile. Solo il 18% dei commercianti ha dichiarato una perdita. «Davanti a questi dati – conclude Angelucci – abbiamo davanti un anno di lavoro finalizzato alla ricerca di soluzioni utili a migliorare i numeri registrati in queste due settimane e soprattutto quelli del mese di dicembre. Confcommercio e Federmoda Varese spingeranno nella direzione dell’ individuazione di qualsiasi strategia che vada sempre e solo nella direzione della salvaguardia della distribuzione al dettaglio e non sempre in quella dell’ agevolazione del mercato dei “grandi” o dell’ e-commerce. Dobbiamo fare quadrato promuovendo la qualità, la professionalità e la cura del cliente, i nostri valori aggiunti».
NICOLA ANTONELLO

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