29 Gennaio 2013

I prezzi sono cresciuti il doppio degli stipendi

I prezzi sono cresciuti il doppio degli stipendi

di Vindice Lecis wROMA I prezzi sono cresciuti il doppio di salari e stipendi. Sono i numeri drammatici che si ricavano dall’ analisi dei dati Istat del 2012. Con le retribuzioni cresciute a un ritmo pari alla metà dell’ inflazione, l’ Istat ha anche misurato la fiducia dei consumatori, scesa a gennaio ai minimi dal 1996. La Confindustria a sua volta è convinta che l’ economia «sta toccando il fondo della sua recessione» e che «si delineano i presupposti di un rimbalzo che può dare avvio alla ripresa». Nella media del 2012, la forbice delle retribuzioni contrattuali orarie di 1,5 punti percentuali e l’ inflazione (3%) su base annua) è stata esattamente la metà. Anche in questo caso si tratta del divario maggiore, a sfavore delle retribuzioni, dal lontano 1995. Per Susanna Camusso, segretario della Cgil, «si è scelto da parte dei due precedenti governi di affrontare questa crisi attraverso l’ abbassamento del valore del lavoro e delle sue retribuzioni». Non solo: l’ abbassamento è stato «teorizzato esplicitamente» nell’ accordo separato Cisl-Uil con Confindustria: «togliendo protezione dai rinnovi dei contratti nazionali doveva esserci salario solo a fronte di un aumento di produttività» con il risultato che «il Paese si sta impoverendo». Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, ritiene che la questione salariale è oggi la vera emergenza del paese» e che serva «un nuovo patto per alzare i salari, tagliare le tasse e rilanciare l’ economia». Polemico Di Pietro (Idv): «E’ l’ effetto devastante dei governi Berlusconi e Monti». Il Codacons, organizzazione dei consumatori, ha fatto i conti: «Una famiglia di tre persone ha avuto nel 2012 una perdita del potere d’ acquisto equivalente a 524 euro». Il Codacons la definisce una «tassa invisibile» che se riferita a una famiglia di 4 persone porta la perdita a 577 euro. Non bisogna stupirsi se gli italiani vedono nero. A gennaio, infatti, l’ indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 84,6 da 85,7 di dicembre. Peggiorano sia i giudizi che le aspettative sulla situazione italiana e aumentano le attese sulla disoccupazione. Ma, intanto, secondo l’ Istat, alla fine del 2012 sono scaduti 32 contratti di lavoro, di cui 16 nella pubblica amministrazione. I dipendenti in attesa di rinnovo sono 3 milioni 706 mila (circa 3 milioni nel solo pubblico impiego). Lo scorso anno sono stati siglati 9 contratti (riguardanti un milione di lavoratori). Confindustria ritiene che il «rimbalzo» atteso possa «dare avvio alla ripresa». Prima bisogna bere fino in fondo l’ amaro calice della «dura recessione». Per Viale dell’ Astronomia una delle condizioni è «sollevare la cappa di paura creata dalla situazione politica interna». Ieri è andata in scena in molte città anche la protesta di Rete Imprese Italia, che unisce le organizzazioni degli esercenti, del turismo e del mondo cooperativo. Alle forze impegnate in campagna elettorale e al nuovo governo ha presentato un’ agenda di 80 pagine articolata in dodici punti. Tra quelli principali: ridurre il peso del fisco scongiurando prima di tutto l’ ulteriore scatto dell’ Iva, escludere dall’ Imu gli immobili strumentali delle imprese, assicurare lo smobilizzo dei crediti con la pubblica amministrazione, andare avanti con le semplificazioni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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