I periti: «Palaghiaccio, crollo per difetti progettuali»
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fonte:
- Corriere Alto Adige
Entra nel vivo l’indagine della Procura sul crollo del tetto del palaghiaccio di Vipiteno, avvenuto la mattina dello scorso 10 febbraio. Il crollo causò ingentissimi danni alla struttura, rendendola inagibile, ma per fortuna non comportò conseguenze per le persone, poiché il palazzetto era chiuso al pubblico. Nei giorni scorsi i due periti del giudice, Oreste BrusieNicolaTondoniNicola dell´Università di Trento, hanno depositato le loro conclusioni, in incidente probatorio, in merito alle cause del crollo, avvenuto in seguito ad un’abbondante nevicata di quei giorni. Il tetto infatti crollò sotto il peso della neve che vi si era depositata, ma questo fu solo l’evento scatenante. La vera causa del crollo – secondo i periti – è legata a difetti progettuali delle capriate, con ancoraggi non adeguati. Ora l’indagine, per il reato di crollo colposo, prosegue. Al momento sono iscritte sul registro degli indagati 7 persone, tra cui costruttori, tecnici e collaudatori del palaghiaccio, ancora sotto sequestro. Il Comune di Vipiteno è invece parte lesa nel procedimento. Anche ‘associazione di consumatori Codacons si era dichiarata parte offesa. Si è dunque per ora chiuso l’incidente probatorio con la perizia dei due esperti nominati dal giudice, ma ora saranno anche depositate le perizie dei consulenti di parte. Il procedimento si annuncia quindi lungo e piuttosto complesso, con un confronto tra periti su aspetti tecnici e dettagli costruttivi. Nel chiedere l’incidente probatorio, il sostituto procuratore Federica Iovene aveva chiesto che tramite la perizia venissero accertate «le cause del crollo elpalaghiaccio” Arena Weihenstephan” di Vipiteno nonché la sussistenza di profili di negligenza, imprudenza e imperizia in capo agli indagati». L’ipotesi di reato è «crollo di costruzione» a titolo di colpa ai sensi degli articoli 434 e 449 del codice penale. Dalle indagini era emerso che l’ultimo collaudo della struttura avvenne nel 2019. In precedenza, il palaghiaccio era stato anche al centro di una causa civile, avviata nel 2001 dal Comune di Vipiteno, perché per la copertura sarebbe stato usato meno acciaio di quanto previsto in una prima fase di progettazione.
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