I pendolari lanciano la petizione contro i rincari dell’ Alta velocità

Ô Domani mattina si riuniranno in assemblea a Torino i pendolari dell’ Alta velocità costretti per lavoro a fare avanti e indietro da Milano o viceversa, «per discutere delle azioni da intraprendere in merito agli spropositati aumenti» decisi da Trenitalia e Ntv. In tutta Italia, invece, partirà una raccolta firme nell’ attesa che si pronunci la politica. «Capisco le ragioni dell’ azienda, ma capisco molto anche le ragioni dei pendolari» ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. «La mia “moral suasion” all’ azienda è a pensare ad uno scalettamento degli aumenti, mentre alle Regioni è a sedersi intorno ad un tavolo. La nostra disponibilità ad un tavolo c’ è tutta». A stretto giro ha replicato l’ amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini. «Penso che sia una buona idea perché in realtà si è montata una grande polemica su numeri molto piccoli, questo 35% di aumento riguarderà tra 600 e 700 persone in Italia» ha evidenziato Mazzoncini, secondo cui «l’ abbonamento per sette giorni che è utilizzato da un 10% circa dei nostri pendolari che sono 7mila in tutta Italia». I numeri di cui si sta parlando «sono di questo genere, ma siccome ogni persona è importante il problema è capire quali sono i meccanismi di compensa zione», ha aggiunto Mazzoncini spiegando che le risorse che servirebbero ad abbassare i prezzi di questi abbonamenti «sono abbastanza contenute e credo che si possa provare a trovare qualche accordo con delle regioni sull’ esem pio lanciato dall’ Emilia Romagna e che sta seguendo anche la regione Lombardia». Il Codacons, invece, si schiera dalla parte dei pendolari. «Tutti gli utenti e pendolari sono in un vicolo cieco perché non ci sono soluzioni alternative. Unico possibile strumento lo sciopero bianco» afferma il Codacons in una nota nella quale parla di «stangata» sulla tratta Milano Torino dei Frecciarossa «con aumenti fino al 35%».

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