7 Marzo 2021

I Maneskin più forti anche della Ferragni e dei suoi 23 milioni di follower

 

SANREMO. Sono i Maneskin i vincitori del Festival di Sanremo 2021. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio hanno trionfato con Zitti e buoni. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti. Willie Peyote si è aggiudicato il premio della Sala Stampa, Colapesce e Dimartino quello della Sala Radio e Tv, mentre Madame ha vinto per il miglior testo ed Ermal Meta per la miglior composizione musicale.

Alla fine è stata stravolta ogni classifica provvisoria, nel festival più difficile della storia di Sanremo, quello della pandemia, senza pubblico in sala. Un festival in cui alla fine hanno vinto le canzoni, quelle del rinnovamento musicale anche se si era puntato molto sullo spettacolo, sull’intrattenimento di Fiorello, sulla rivelazione Ibrahmovic e sull’estro creativo di Achille Lauro.

Ieri è Ghemon con Momento perfetto a salire sul palco per primo, poi arriva Gaia con Cuore amaro. La terza esibizione è quella di Irama (La genesi del tuo colore), ma lui non è dal vivo, per tre giorni si è mandato in onda il video della prova generale, sempre lo stesso. A chiudere il primo blocco c’è Gio Evan con Arnica.

Con un Fiorello in giacca frangiata di pelle rossa si interrompe la competizione: è il momento del “doveroso omaggio a Little Tony, un artista che ha dato tanto alla musica italiana”. Fiorello interpreta un medley dei successi del cantante con ciuffo, da Cuore matto a La spada nel cuore da Mare profumo di mare a Riderà.

La gara riprende con uno dei favoriti Ermal Meta, quindi Fulminacci tra i più votati su Twitter per la sua Santa Marinella.

Poi sul palco torna Ibrahimovic che porta ad Amadeus la formazione del festival: “Attacco: Zlatan, centrocampo Fiorello (il calcio non è bello senza fantasia); in difesa l’orchestra. Ama, tu sei il portiere. Se non ti va, vai in panchina. Se non ti va panchina, vai in tribuna, se non ti va tribuna vai a casa. Stopper: Achille Lauro, perché gli avversari hanno paura di lui”.

E dopo le esibizioni di Francesco Renga, Quando trovo te e degli Extraliscio con Davide Toffolo, Bianca luce nera, nuova interruzione per promuovere il nuovo programma di Serena Rossi, che reduce dal successo della serie Mina Settembre, dalla prossima settimana condurrà il nuovo show di Rai 1 La canzone segreta, è lei a presentare Colapesce Dimartino con Musica leggerissima. Quindi Malika Ayane canta Ti piaci così e Francesca Michielin e Fedez Chiamami per nome. L’appello della moglie del cantante Chiara Ferragni, che ha chiesto ai suoi 23 milioni di follower di Instagram di votare per il marito, scatena la polemica. Sui social moltissimi utenti protestano e il Codacons, con il quale Fedez ha contenzioni aperti, promette che chiederà alla Rai di avere tutti i dati relativi ai voti provenienti dal pubblico da casa, per verificare se i Ferragnez abbiano compiuto qualche violazione.

Cantano Willie Peyote, Mai dire mai (La locura), Orietta Berti, Quando ti sei innamorato, Arisa, Potevi fare di più e Bugo, E invece sì.

Siamo oltre metà gara quando i Maneskin, in nude look, propongono il loro rock audace e impertinente. Alla fine dello loro esibizione, Damiano consegna al direttore d’orchestra Enrico Melozzi i mazzi di fiori ricevuti: “Chiamiamo sul palco il maestro: è un modo simbolico per darli a tutti i musicisti che hanno partecipato a questo Sanremo”, ha spiegato.

Seguono Madame con Voce, La rappresentante di lista con Amare, Annalisa con Dieci, Coma_Cose con Fiamme negli occhi, Lo Stato sociale con Combat pop, Random con Torno a te, Max Gazzè con Il farmacista, Noemi con Glicine, Fasma con Parlami, e Aiello con Ora.

E poi lo stop al televoto.

Emozionante l’intervento di Ornella Vanoni che arriva sul palco accompagnata da Fiorello e propone un medley dei suoi grandi successi. Duetta con Francesco Gabbani e prima di uscire fa i complimenti agli orchestrali: “Sono più importanti loro del pubblico in sala… anche se si vede che sono sfatti… stanchi”.

L’ultima esibizione di Achille Lauro, riserva un colpo di teatro. Un ultimo quadro dedicato alla musica classica, con in scena il ballerino dell’Opera di Roma Giacomo Castellana. Achille Lauro canta C’est la vie e alla fine mostra una rosa che gli trafigge il petto, mentre riecheggiano le parole di chi negli anni lo ha giudicato, definito “pagliaccio” e non solo e criticato violentemente.

Alla fine Amadeus saluta l’Ariston annunciando che non ci sarà un Ama Ter. E allora perché non pensare ad Alessandro Cattelan?

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