12 Dicembre 2007

I costi al rialzo Prezzi alle stelle, la regione è in ginocchio

Negli ultimi anni i cittadini in Campania hanno dovuto affrontare diversi costi aggiuntivi ed imposte che, purtroppo, si prevede continueranno a correre al rialzo. Prendendo in considerazione i vari aumenti, tra le prime stangate nostrane abbiamo la RC Auto. Se nella provincia di Salerno la Codacons stima che nel 2008 l`aumento medio sarà del 15%, a Napoli si parla addirittura del 20% a fronte di rincari medi nazionali del 5%. In Campania l`aumento incide su una RCA che è già tra le più alte d`Italia ed offre tra le prestazioni peggiori, tant`è che gran parte dei reclami per disservizio pervenuti all`autorità di controllo (Isvap) vengono dalle provincie di Napoli e Salerno. Buone notizie invece per l`Ici. Lo sconto previsto in Finanziaria dovrebbe far risparmiare circa 200 euro a famiglia ma, secondo Giuseppe Sorrentino, presidente di Federconsumatori-Salerno, “se ne andranno interamente per pagare le varie addizionali regionali e comunali, qui più care che altrove“. Poi c`è la Tarsu che, alla soglia del quattordicesimo anno di un`emergenza rifiuti priva di una seria politica sulla raccolta differenziata, a Salerno aumenterà del 60% ed “a Napoli resterà la più alta d`Italia per un servizio, in certi casi, inesistente“ come denuncia l`avv. Pisani di Noiconsumatori.it. Per quanto riguarda invece i mutui immobiliari il grosso della stangata lo subirà chi ha un tasso variabile: sborserà 456 euro in più l`anno(stima su un mutuo ventennale di 100 mila euro), sempre che il tasso Euribor si stabilizzi ai livelli attuali. Altri aumenti riguarderanno i generi alimentari (+3,7%), l`elettricità (+2%), il gas (+4,7%), l`addizionale Irpef e la solita addizionale regionale sui carburanti. E` evidente che sono gli Enti Locali a determinare gran parte delle spese in quanto stanno affrontando delle difficoltà economiche, ma perché sono in crisi? Ogni città fa storia a sé e i vari fattori incidono in maniera diversa: tassi d`interesse raddoppiati nel giro di due anni; difficoltà nel ridurre la spesa corrente; incidenza degli sprechi; riduzione dell`Ici prevista per il prossimo anno dal Governo; conti impazziti della sanità ed infine l`incauto utilizzo dei cosiddetti derivati, prodotti finanziari rischiosi perché molto complessi e legati alle imprevedibili variazioni dei tassi. La Regione Campania è la più esposta con 261 milioni di euro e sarà facile andare incontro a delle perdite enormi. Oggi inoltre per le Istituzioni sarà più faticoso ottenere credito. Il problema dei derivati ha aumentato l`attenzione sulla sostenibilità del debito degli Enti locali e gli investitori interessati a questi prestiti sono più attenti. I derivati promettevano ai Comuni condizioni di finanziamento apparentemente più facili rispetto a quelle garantite dall`ente preposto, la Cassa Depositi e Prestiti che utilizza i risparmi postali garantiti dallo Stato. La Cassa negli ultimi tempi ha quasi dimezzato l`erogazione di mutui tant`è che l`Anci ha proposto di trasformarla in una vera e propria banca al servizio degli Enti locali. I debiti, comunque, diventano secondari se un Comune ha forti difficoltà a riscuotere le stesse imposte che ha previsto, e in questo Napoli fa scuola. L`Assessore alle Risorse Strategiche Cardillo assicura che le cose stanno migliorando, poi gioca allo scarica barile e lamenta che Napoli sta scontando nel 2007 una riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato di 27 milioni di euro. La situazione è drammatica ed afferma: “siccome non si possono tagliare i servizi, finiranno danneggiati cultura e tempo libero. Prevedo un Natale all`insegna dell`austerità“. Un altro.

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