4 Febbraio 2003

I consumatori: niente leggine salva-assicurazioni

Rimborsi del 20% dei premi 1995-2000. Blitz nella sede dell`Ania, si temono interventi per togliere ai giudici di pace la competenza sui ricorsi

I consumatori: niente leggine salva-assicurazioni

Battaglia sull`Rc-Auto. Le compagnie: nulla è dovuto. Gli utenti: ne uscirete a pezzi





ROMA. La porta della sede romana dell`Ania si apre e il funzionario si trova davanti Carlo Rienzi, presidente Codacons, striscione e consumatori al seguito. E` il blitz delle associazioni consumatori aderenti all`Intesa (Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc) all`Ania, l`associazione delle compagnie di assicurazione. L`atrio del palazzo di via della Frezza, a Roma, si riempie di gente.
Altri manifestanti, fuori, stanno distribuendo volantini e moduli per i ricorsi. E` l`ultimo atto della battaglia consumatori-compagnie. Oggetto del contendere il 20% delle polizze Rc-auto pagate dal 1995 al 2000. Secondo i consumatori, quel 20% in più le compagnie lo devono restituire: è l`effetto della decisione dell`Antitrust di multare (700 miliardi di lire) le compagnie che avevano scambiato informazioni per aumentare le tariffe, e di una successiva sentenza della Cassazione. Posizione opposta quella dell`Ania: niente è dovuto perché non c`è stato danno per gli utenti. Posizione ribadita anche ieri dal direttore area tecnica dell`Ania, Marco Fusciani: «Il passaggio determinante della sentenza della Cassazione – dice – è questo: il diritto soggettivo dei consumatori “non potrà discendere dal fatto in sé dell`intesa vietata“. E già ci sono 200 ricorsi delle compagnie in Cassazione per ribattere ai ricorsi degli automobilisti. Se li vinciamo gli automobilisti dovranno pagare le spese». La via giudiziaria per la soluzione della vicenda sembra al momento l`unica praticabile. Ma qui ci sono segnali per un mutamento in arrivo, mutamento che l`Ania attende fiduciosa perché, pare, promesso dal sottosegretario alle Attività produttive, Mario Valducci. La sentenza della Cassazione indicava anche nel Giudice di pace l`organo giuridico a cui rivolgersi, una decisione che favoriva i ricorsi e ne sveltiva le procedure. «Credo che il governo – dice ancora Fusciani – si stia domandando se il Giudice di pace sia lo strumento più adatto». Poi aggiunge un`excusatio non petita, escludendo ogni coinvolgimento dell`Ania nelle eventuali decisioni del governo. I consumatori sentono odore di bruciato: «Guai a chi si permetterà di fare leggine per cambiare le regole del gioco. La Cassazione ha ribadito che i ricorsi nei confronti delle assicurazioni sono materia da dirimere davanti ai Giudici di pace e non dei tribunali», dice Intesa. Anche la Coalizione consumatori si schiera contro «leggine salvacompagnie» e invita al boicottaggio delle 17 compagnie che sono state condannate a pagare la multa, oltre a un invio massiccio di e-mail al sito www.governo.it. I Blues Brothers insegnano: quando il gioco si fa duro… così ieri l`Ania ha ingaggiato come direttore generale un pezzo da novanta, l`ex capo degli economisti di Confindustria, Giampaolo Galli. «Il problema dei rincari – dice – è l`eccezionale aumento dei costi dei risarcimenti a carico delle compagnie». Arriva la polizia, invita i consumatori a uscire, non c`è tensione. «Faremo manifestazioni in tutta Italia – dicono Rosario Trefiletti, Federconsumatori, Elio Lannutti, Adusbef, e Carlo Pileri, Adoc – le compagnie ne usciranno a pezzi».

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