I consumatori: meglio le offerte promozionali

Domeniche aperte, le associazioni dei consumatori dicono la loro. Per l’ avvocato Maria Cristina Rizzo del Codacons «conta poco se i negozi siano aperti sabato o domenica, a meno che non si tratti di alimentari: a tutti fa piacere trovare nei giorni di festa la mozzarella e il pane freschi. La questione è un’ altra: se di domenica si applicano gli stessi prezzi». Se i negozi sono aperti nei giorni di festa, prosegue la Rizzo, «ma non offrono prezzi più bassi, l’ argomento interessa poco i consumatori, tanto che non siamo stati mai invitati a nessun tavolo di trattativa. Altro sarebbe se un giorno a settimana, o con scadenze da decidere, i negozi proponessero offerte promozionali, senza ricorrere ai saldi, disciplinati da una legge. In quel caso il discorso cambierebbe, soprattutto se riguardasse abbigliamento e calzature». Per Giuseppe Sorrentino, presidente provinciale di Federconsumatori, «la novità dell’ apertura domenicale all’ inizio potrebbe far registrare persino un incremento di vendite, un dinamismo maggiore, fatta salva la sindrome della terza settimana, cioè l’ impoverimento che fa terminare lo stipendio prima di fine mese. Di fronte a quello, non c’ è apertura che tenga». Inoltre, prosegue Sorrentino, «la variante economica è fondamentale: bisogna capire se si tratta di locali che vendono pizze o beni tipici, se si può parlare di turismo culturale oltre che di shopping. Insomma declinare l’ offerta e su questa scorta comprendere il target, non all’ inverso, come se gli orari fossero la bacchetta magica». No all’ apertura indiscriminata, che rischierebbe di diventare penalizzante per lo stesso cliente: «Le grandi superfici sono già aperte la domenica, ma hanno turni e contratti che lo consentono. I piccoli negozi avrebbero costi troppo alti, che alla fine verrebbero scaricati sul consumatore». f.j. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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