I commercianti verso la tregua
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fonte:
- Corriere Adriatico
Porto San Giorgio “Vogliamo il dialogo e la libertà di lavorare anche di domenica. Non chiediamo niente di più. Ma se così non sarà proseguiremo con la class-action”.
I commercianti favorevoli alle domeniche aperte hanno appreso ed apprezzato che l’assessore regionale Canzian sarebbe disposto a riaprire il tavolo della concertazione per trovare una soluzione condivisa alla spinosa questione delle deroghe domenicali.
Un nodo non facile da sciogliere. Se da una parte, infatti, ci sono loro, il primo cittadino Agostini ed altri sindaci della costa intenzionati a proseguire nella battaglia per la liberalizzazione del commercio, dall’altra si schierano i sindacati e le associazioni di categoria. Ma quella novantina di commercianti sangiorgesi disposti a tutto pur di lavorare di domenica non molla la presa: “Il Comitas della Codacons ci ha messo a disposizione anche un suo ufficio legale per incardinare una class-action contro la Regione per chiedere un risarcimento danni per mancato guadagno”.
Ma oggi l’aver appreso che l’assessore regionale al commercio Antonio Canzian li invita alla calma perché a stretto giro di posta si riaprirà la concertazione sulle domeniche ha addolcito i loro toni. La telenovela che vivrà in Regione la sua ennesima puntata non promette, però, clamorosi cambi di rotta se non per l’aggiunta di qualche sporadica domenica alla lista delle 26 (più 2 extra) prevista dall’attuale normativa regionale.
“Con la crisi in atto – fa sapere Monica Ferracuti, a capo dei firmatari di una petizioni pro domeniche aperte – bisogna cogliere l’occasione al volo. Noi vogliamo lavorare di domenica già da questo mese. I sindacati sono per la tutela delle commesse. Per carità, giusto. Ma le sigle sindacali potrebbero anche effettuare maggiori controlli per evitare che diverse dipendenti siano chiamate al lavoro per poi non essere retribuite. E poi non è giusto impedirci di lavorare quando di domenica sul lungomare ci sono gli ambulanti abusivi a vendere merce contraffatta… Anche a noi piacerebbe stare a spasso o rimanere a casa di domenica. Ma la situazione economica attuale non ce lo permette”.
“E poi bisogna sottolineare che la nostra non è assolutamente un’imposizione. Vorremmo solo che venisse data la possibilità, a chi vuole farlo, di lavorare. Le tendenze all’acquisto sono cambiate e molte famiglie hanno a disposizione, per fare shopping, solo la domenica. Quindi il nostro lavoro diventa anche un servizio… Comunque ci fa piacere che Canzian sia aperto al dialogo, d’altronde il sindaco Agostini ci ha sempre manifestato la predisposizione dell’assessore alla concertazione”.
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