1 Ottobre 2013

I commercianti: Iva, ennesima stangata

I commercianti: Iva, ennesima stangata

PESCARA Il temuto aumento dell’ aliquota Iva da oggi diventa effettivo passando dal 21 al 22 per cento. Una nuova stangata soprattutto per consumatori e commercianti, artigiani ed esercenti al dettaglio. Le previsioni parlano, secondo le associazioni dei consumatori, di una stangata fino a 349 euro all’ anno per le famiglie. Secondo il Codacons, l’ aumento dell’ Iva potrebbe avere ricadute ben più ampie per le tasche degli italiani, se si tiene conto degli arrotondamenti dei listini e dell’ aumento dei prezzi dei prodotti trasportati. Diversi i beni sui quali sarà applicata la nuova aliquota: scarpe, vino, birra, tv, radio e computer ma anche benzina, mobili, giocattoli, detersivi e parrucchieri. Restano fuori dall’ aumento i beni di prima necessità come pane, carne, pesce e latte, che non sono soggetti all’ aumento (l’ aliquota resterà al 4 per cento), ma potrebbero lo stesso subire gli effetti a causa dei maggiori costi di trasporto. Nessuna variazione nemmeno per i beni con l’ Iva agevolata al 10 per cento. L’ Iva aumenterà per le auto, gli accessori auto e i pezzi di ricambio, la manutenzione e la riparazione dell’ auto. E poi abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria per la casa, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e piccoli elettrodomestici, detersivi, televisori, radio, hi-fi, computer e prodotti di cancelleria. La stretta riguarderà anche estetista, barbiere e parrucchiere, lavanderia e tintoria, gioielli e bigiotteria. «Per l’ ennesima volta», commenta Gianni Taucci (foto), direttore di Confesercenti, «saranno i commercianti ad accollarsi questo aumento, visto che pagheremo di più la merce dai fornitori ma non faremo pagare l’ 1 per cento in più ai clienti. Ritengo, inoltre, che corriamo il rischio di una nuova contrazione dei consumi. Poi nei registratori di cassa si dovrà anche impostare la nuova aliquota». L’ aumento dell’ Iva (Imposta sul valore aggiunto) non piace nemmeno a Carmine Salce, direttore di Cna: «È una nuova azione repressiva soprattutto per chi vende al consumo. L’ Iva resta tutto a carico delle imprese, che pur di vendere si caricheranno di questo 1 per cento in più. In pochi saranno in condizione di aumentare il prezzo». Il problema, per chi ha un magazzino con migliaia di articoli, è quello di ristampare tutti i cartellini con i codici a barre per aggiornare il prezzo, un lavoro che, in molti casi, non vale la pena eseguire. «Bisognerà fare di tutto per bloccare questo aumento e scongiurare la crisi di governo», afferma Ezio Ardizzi, presidente di Confcommercio, «i consumatori non si possono permettere anche questo e per i commercianti c’ è l’ effetto cuscinetto, con i fornitori da una parte e i clienti dall’ altra. Alla fine preferiscono pagare loro questo aumento». Loris Zamparelli ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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