29 Marzo 2016

I comitati

I comitati
“se vincerà il ‘sì’ i concessionari non potranno ottenere
alcun tipo di proroga” i giudici del tar si pronunceranno il prossimo
13 aprile

NAPOLI (gp) – Scontro sulla data, quesiti ridotti al minimo. La campagna per far saltare il referendum per dire basta alle trivellazioni è in corso da tempo. Ma anche i movimenti e i consigli regionali di tutta Italia stanno dando battaglia affinché i cittadini possano esprimersi sulla questione. Si vota il 17 aprile e c’ è l’ incognita, naturalmente, del quorum. Affinché il risultato possa essere valido dovrà essere votato dal 50% degli italiani più uno degli aventi diritto, secondo quanto previsto dall’ articolo 75 della Costituzione. E il raggiungimento del quorum è quello che non vuole Matteo Renzi. Un’ eventuale vittoria del ‘sì’ stopperà le concessioni per estrarre gas o petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana alla scadenza dei contratti. Il quesito è il solo rimasto in piedi tra i sei promossi dai 10 consigli regionali. La Cassazione ha riesaminato i quesiti e l’ 8 gennaio ne ha dichiarato ammissibile soltanto uno. Prosegue la battaglia sulla data. Gli attivisti No Triv sostengono l’ ipotesi election -day, con l’ accorpamento della consultazione con le Amministrative. Il Codacons ha promosso un ricorso al Tar del Lazio su questo. I giudici si pronunceranno il 13 aprile. E probabilmente sarà tardi. Si vedrà. Intanto, però, prosegue la campagna antitrivellazioni. “C’ è una grande confusione su un punto per noi fondamentale. I promotori del No sostengono che i permessi e le concessioni già rilasciati per attività entro le 12 miglia marine potrebbero beneficiare ancora delle vecchie proroghe, come previsto dalla legge n. 9 del 1991. Se così fosse è chiaro che il risultato ottenuto con il referendum sarebbe minimo. Ma non è così, nella maniera più assoluta. Se vincerà il No, o se non si raggiungerà il quorum, i permessi già rilasciati e le concessioni già accordate non avranno scadenza. Si potrà estrar re fino a quando lo si vorrà o fino a quando il giacimento lo consentirà. Al contrario, se vincerà il sì i permessi già rilasciati e le concessioni già accordate scadranno secondo il termine stabilito, e cioè secondo la data che portano. Faccio un esempio per far capire meglio: se una concessione è stata rilasciata nel 1997 (per 30 anni), essa scadrà nel 2027 e non sarà possibile ottenere alcuna proroga ulteriore. Se invece una concessione si trova già in stato di proroga, al termine della proroga scadrà anche la concessione. Ad una scadenza progressiva quindi ci sarà una cessazione progressiva”, fanno sapere dal coordinamento nazionale No-Triv.

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