14 Luglio 2011

I benzinai scioperano I consumatori contro: siamo noi i tartassati

I benzinai scioperano I consumatori contro: siamo noi i tartassati
  Distributori Eni/Agip chiusi dalle 13 di oggi alle 7 di domani Il resto delle pompe ferme il 27 e 28 luglio, prima delle ferie

 ROMA «Sciopero immediato» era stata la promessa dei benzinai all’arrivo della manovra in Parlamento. E sciopero sarà. Iniziano oggi le proteste dei gestori a marchio Eni/Agip con la chiusura delle pompe dalle 13 fino alle 7 del 15 luglio. Seguiranno tutti gli altri, con i distributori fermi il 27 e il 28 luglio, in una delle settimane centrali della partenza per le vacanze.
La mobilitazione, organizzata da Faib Confesercenti e Fegica Cisl, contesta la riforma delle distribuzione della benzina inserita nel decreto legge. L’obiettivo è stralciare il provvedimento «senza pregiudizio alcuno per i conti pubblici», secondo i promotori, e accelerare l’iter parlamentare della legge di iniziativa popolare "Libera la benzina!".
Le due riforme concorrenti tentano entrambe di mettere un freno ai prezzi dei carburanti, che continuano a bruciare nuovi record. Nella media nazionale, la benzina è ormai a 1,63 euro al litro e a Sud tocca quota 1,67, mentre il diesel ha superato ampiamente 1,5 euro al litro secondo Quotidiano energia. I benzinai Eni/Agip, che danno il via alle proteste, contestano «una politica commerciale aziendale che impone loro prezzi di vendita dei carburanti molto alti», si legge in una nota. I gestori che li seguono sulla via degli scioperi chiedono la rimozione del vincolo di fornitura in esclusiva e la creazione di un mercato all’ingrosso dei carburanti. Secondo i sostenitori di ‘Libera la benzina!’, tra cui le associazioni dei consumatori, 100 parlamentari e quasi 600 mila cittadini, questo consentirebbe prezzi più bassi di circa 6 centesimi al litro, per un risparmio di 415 euro l’anno a famiglia.
Il Codacons stima i ricari in 10 euro per pieno (rispetto al 2010) e Federconsumatori e Adusbef parlano di aggravi del 24% rispetto al 2009. Per andare in vacanza in Calabria un milanese spende così oltre 50 euro in più del 2009, 272 euro.
Ad essere arrabbiati per l’aumento dei prezzi dei carburanti non sono solo gli automobilisti italiani, ma soprattutto gli autotrasportatori. A certificarlo è la CGIA di Mestre che ha analizzato gli aumenti dei prezzi alla pompa del gasolio registrati, rispetto al marzo del 2009, su alcune tra le più importanti tratte autostradali italiane: Milano Roma; Torino-Venezia; Bologna-Reggio Calabria. Per quanto riguarda il costo del pieno, rispetto a marzo 2009, un autotrasportatore alla guida di un Tir di peso superiore alle 11 tonnellate con una capacità di serbatoio di 500 litri paga, oggi, 724,6 euro per fare il pieno di gasolio. Rispetto a poco più di due anni fa, per fare la stessa operazione, doveva lasciare alla stazione di servizio 511,4 euro (aumento quindi di 213,2 euro pari al + 41,7%).

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