23 Gennaio 2012

I benzinai rassicurano: «Nessuno sciopero» Allarme speculazione su benzina e alimentari

I benzinai rassicurano: «Nessuno sciopero» Allarme speculazione su benzina e alimentari

Catania. Danni per almeno 500 milioni di euro: sono queste le conseguenze di sei giorni di blocco attuato da Forza d’ urto e dai Forconi in Sicilia. Isola dove, a parte gli irriducibili che in piccoli gruppetti proseguono i presìdi in modo pacifico in alcune zone di Caltanissetta e Catania, si tenta di tornare alla normalità in attesa del vertice di mercoledì tra il premier Monti e il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Il problema maggiore per i siciliani, al momento, rimane la benzina: occorreranno altre 24-36 ore per il ritorno alla normalità, mentre la Figisc ha rassicurato che in Sicilia nelle prossime settimane, a differenza che nel resto d’ Italia, non è previsto alcuno sciopero dei benzinai, confermando che sono state sospese le chiusure infrasettimanali e notturne: «In Sicilia, dove ci sono 2.400 impianti, ci vorranno oltre 25 milione di litri di carburante e le autobotti possono portare al massimo 36.000 litri per viaggio, ma autisti e cisterne non sono illimitate – precisa Eduardo Brancato, segretario regionale della Figisc -. Sono state comunque sospese le chiusure infrasettimanale e notturne». Confindustria ha intanto quantificato i danni in circa 500 milioni di euro, sottolineando il ricorso alla cassa integrazione per almeno 800 persone. Tant’ è che il governo regione potrebbe chiedere una sorta di stato di calamità per le produzioni locali. Confindustria parla di 50 milioni solo nelle province di Siracusa, Catania e Palermo. Ma i numeri sono destinati a lievitare: secondo la sola Confindustria Palermo, in provincia sono almeno una sessantina le aziende costrette a chiedere l’ avviamento delle procedure di cassa integrazione, con oltre 2mila lavoratori coinvolti. A Catania più di 800 persone rischiano il posto e nel Siracusano si parla di 4 milioni di euro di perdite. Anche Coldiretti ha denunciato almeno 50 milioni di danni nel settore agroalimentare. In tutta la Sicilia le scene anche ieri sono state sempre le stesse: colonne di auto e gente con decine di bidoni con tanto di nome, ammassate nei distributori, che lentamente vengono riforniti dalle autobotti autorizzate, in via eccezionale, a circolare anche di domenica dalle Prefetture per ridurre i disagi e contrastare la vendita di carburante sul mercato nero. La Procura di Gela ha disposto accertamenti per verificare manovre speculative su merci (art. 501 bis del Codice penale) e «di sottrazione al consumo o accaparramento di merci e generi di prima necessità in modo da determinarne il rincaro». Il procuratore, in particolare, vuole verificare se i distributori hanno venduto benzina a prezzi maggiorati, in concomitanza con lo sciopero. Il Codacons ha presentato esposti in tutte le Procure siciliane. Hanno ripreso a circolare anche i Tir con derrate alimentari e prodotti di prima necessità. Il traffico sulle autostrade è tornato normale così come agli imbarcaderi di Messina e Villa San Giovanni. Resta qualche rallentamento in strade statali e provinciali per i presìdi non abbandonati. L. S.
 

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