Hospice, la battaglia approda in tribunale
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fonte:
- Il Gazzettino
La battaglia per riaprire il centro di supporto oncologico del Policlinico San Marco potrebbe approdare in Tribunale. Condacons e associazioni di volontariato sono pronti a presentare un esposto alla procura della Repubblica se il primo dicembre, giorno in cui si terrà la manifestazione pubblica in Municipio per chiederne la riapertura, dalla Regione non saranno arrivate rassicurazioni sul futuro dei 25 posti letto in questione. «Attendiamo una risposta dall’ assessore alla Sanità Luca Coletto e se sarà negativa chiederemo l’ intervento della magistratura ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio e omissione di soccorso. Ci rivolgeremo, inoltre, alla Corte dei conti per danno erariale visto che la necessità di ricoverare i pazienti altrove ha un costo superiore di almeno 3 volte, circa 900 euro per ogni singolo letto contro i 230 a noi riconosciuti», afferma Franco Conte, avvocato e presidente regionale del Codacons che con le associazioni di volontariato Humanitas Venezia, Lega tumori, Anfass e Avulss sta appoggiando la clinica nella difesa del reparto chiuso lo scorso marzo. Per riaprirlo in città si è verificata una mobilitazione senza precedenti, visto e considerato che alla fine dell’ estate in un paio di settimane sono state raccolte 16.350 firme già recapitate due mesi fa al governatore Luca Zaia. «Questo reparto è un’ eccellenza a livello regionale ed una struttura peculiare con caratteristiche che non sono replicabili in complessi extra ospedalieri», spiega il vice direttore generale del policlinico San Marco Francesco Camisa. «Qui siamo in grado di assicurare il pronto intervento di un medico di guardia ad ogni ora del giorno, l’ accesso prioritario alle consulenze specialistiche e alle prestazioni diagnostiche, nonché l’ immediato trasferimento in reparti per acuti in caso di necessità impellenti», sottolinea il primario Antonio Maestri. «Negli anni in cui ha funzionato, il centro di supporto oncologico ha fornito un contributo fondamentale nell’ assistenza dei malati di tumore e da quando è stato chiuso la disperazione sta crescendo», annota Maria Grazia Cevolani della Lilt. «Bisogna trovare un rimedio perché ormai si muore in lista d’ attesa e senza questo servizio ci sentiamo disarmati», osserva Giulia Brugnone di Humanitas Venezia. «Le ricadute sulle famiglie dei pazienti, soprattutto dei terminali, sono diventate pesantissime», sostiene Graziella Peroni dell’ Anfass. L’ altro ieri i dirigenti dell’ ospedale di via Zanotto e delle cinque associazioni hanno incontrato anche la presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto. © riproduzione riservata.
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