29 Dicembre 2010

Guerra di cifre, tra le associazioni dei consumatori.

ROMA Guerra di cifre, tra le associazioni dei consumatori. Che su una cosa sono assolutamente d’ accordo: il 2011 ci riserva una sostanziosa stangata. Di quanto sostanziosa? Prezzi e tariffe dei beni e servizi di largo consumo ci costeranno 1.016 euro in più, secondo Federconsumatori e Adusbef. Mentre per Casper, la federazione che associa Adoc, Codacons, Unione nazionale consumatori e Movimento difesa del cittadino, l’ aggravio sarà di 902 euro. Uno scostamento di 114 euro non è granché considerato che si tratta di previsioni e quindi di stime suscettibili di errori. C’ è poi qualche differenza sui "pesi" delle singole voci: se per Federconsumatori e Adusbef saranno gli alimentari a incidere di più in cifra assoluta (267 euro, con un aumento di spesa del 5-6% sul 2010), per Casper invece il record dei rincari spetterà ai trasporti (voce che include ferrovie, autostrade, benzina) con 195 euro e alla casa con 189 euro. Lo scostamento sull’ Rc auto è, tra i due "blocchi", rilevante: si va da +33 euro stimati da Casper ad oltre il triplo (105 euro, +10-12%) previsto da Federconsumatori che stima in aumento tutte le tariffe: autostrade (37 euro, +2%), elettricità (19 euro, +4-5%), gas (89 euro, +7-8%), acqua (21 euro, +5-6%), rifiuti (32 euro,+7-8%). In forte crescita il trasporto pubblico locale (41 euro, +25-30%) e i treni anche locali (122 euro). Per i carburanti, che ieri hanno registrato una battuta d’ arresto dopo la corsa al rialzo a 1,47-1,5 euro/litro, i prezzi sono previsti in crescita di 131 euro. Insomma, Federconsumatori e Adusbef sembrano più "pessimiste" sull’ andamento dei prezzi, Casper più "ottimista". Ma entrambi considerano banche e tariffe una voce destinata a pesare sulle tasche degli italiani il prossimo anno. Secondo Casper il 77% dei rincari previsti è da considerarsi «arbitrario e senza alcuna giustificazione economica». Mentre Federconsumatori e Adusbef osservano che «anche il 2011 si prospetta un anno infelice. Ai soliti comportamenti speculativi in tema di prezzi e tariffe, si aggiungono infatti tensioni importanti sui costi dei prodotti energetici e delle materie prime». Per questo sollecitano il governo a intervenire con «politiche nuove», partendo da una detassazione delle famiglie a reddito fisso e pensionati, o «non si riuscirà a raggiungere nemmeno l’ 1% di Pil». «Le nostre cifre spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori sono prudenziali. Per quanto riguarda gli alimentari abbiamo raccolto informazioni tra le imprese che accreditano rincari delle materie prime, come caffè, frumento e soja, che avranno ripercussioni sui prodotti finiti. Per i carburanti abbiamo ipotizzato un petrolio a 95-100 dollari il barile. Quanto ai trasporti pubblici, è l’ Asstra, l’ associazione cui aderiscono le aziende dei trasporti urbani e locali, a ipotizzare rincari del 30%. Speriamo comunque di essere smentiti dai fatti, a consuntivo; ma in genere, se sbagliamo, è per difetto». La Cgia di Mestre ha fatto i conti sul periodo 2008-2009 per constatare che i pedaggi autostradali sono aumentati del 10,8%, i trasporti ferroviari dell’ 8,7% e i servizi postali del 7,3%. E «i tagli lineari del governo alle Regioni osserva Antonio Lirosi del Pd hanno scaricato ulteriormente sugli utenti dei servizi pubblici gli effetti della crisi». RIPRODUZIONE RISERVATA.

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