23 Giugno 2014

Guerra di cifre sugli incassi «Per Roma solo tre milioni»

Guerra di cifre sugli incassi «Per Roma solo tre milioni»

I NUMERI Pagheranno 8mila euro per l’ affitto del Circo Massimo, incasseranno oltre 6,5milioni di euro, ma l’ indotto per la città di Roma, secondo le associazioni di categoria, non sarà superiore ai 3 milioni. La tappa romana è stata sicuramente un affare d’ oro per i Rolling Stones, che nelle altre città d’ Europa hanno sborsato fino a 900mila euro (vedi Parigi). Perché se è vero che per la pulizia post-concerto, i servizi extra della polizia municipale, bagni chimici e quant’ altro gli organizzatori hanno tirato fuori circa 170mila euro, sono comunque prezzi soft rispetto a quelli delle altre capitali europee. PREZZI IRRISORI Per placare le polemiche relative al prezzo dell’ occupazione dell’ antico circo romano ? costato quasi dieci volte meno rispetto all’ affitto delle stanze nell’ Hotel Saint Regis dietro piazza della Repubblica ? due giorni fa gli organizzatori hanno provato a dire che «per la città di Roma l’ indotto sarà di oltre 25milioni di euro». Stime che ieri ha rilanciato lo stesso sindaco Marino che programma «un evento del genere all’ anno al Circo Massimo», aggiungendo però che «le tasse per l’ occupazione di suolo pubblico vano fortemente aumentate, portandole fino a 10 volte di più a seconda delle situazione. Il 30 aprile la giunta ha votato questo, ora deve farlo anche l’ assemblea capitolina che sono sicuro correggerà quello che era un errore storico della nostra città». Lo stesso assessore comunale al Commercio, Marta Leonori, ha parlato di «prezzi irrisori da correggere». L’ ENTOURAGE «Nessuno ci ha regalato niente», rilanciava però ancora ieri Mimmo D’ Alessandro, tra gli organizzatori del concerto. «Questo show ha portato 25 milioni di indotto per Roma. Abbiamo riempito gli alberghi fino a Latina. Questo è quello che conta. Perchè non ne parla nessuno? E poi abbiamo dato lavoro a 5 mila persone». GUADAGNI Peccato che tutte le organizzazioni del settore abbiano cifre diametralmente opposte. Con il cosiddetto «indotto» che – per i circa 50mila fan venuti da fuori Roma – non arriverebbe neanche a coprire la metà degli incassi generati per la band britannica. Secondo la Fiavet, la federazione delle imprese turistiche di Roma e del Lazio, il giro d’ affari si aggirerrebbe «al massimo» a 3 milioni. «Non sono questi eventi che portano grandi vantaggi economici alla città ? spiega il presidente Andrea Costanzo – Molte persone neanche dormono a Roma, in tanti vengono col sacco a pelo. Chi pernotta sceglie bed and breakfast o alberghi minori. Questo non è un turismo di qualità. Ha un eco di visibilità notevole sulla città, ma non produce guadagni significativi dal punto di vista alberghiero e della ristorazione». Secondo la Fiavet «mettendo insieme diversi settori, si può arrivare al massimo a tre milioni di euro. Ma contando che il grosso degli incassi li fanno i camion bar». Stime condivise anche da Confcommercio-Federalberghi: «Quello dei concerti è un turismo mordi e fuggi ? spiegano dall’ organizzazione – che non porta grandi movimenti di denaro. A maggior ragione in un periodo in cui quasi tutti gli hotel sono già overbooking, perché queste settimane di fine giugno rappresentano il picco della stagione estiva». L’ ESPOSTO I prezzi stracciati per i monumenti storici poi sono un’ eccezione tutta romana: Piazza San Marco a Venezia ha un canone di occupazione del suolo pubblico da 100mila euro, mentre l’ affitto dell’ Arena di Verona è da 50mila euro. Per non parlare delle grandi capitali europee: a Parigi gli Stones hanno appena tirato fuori 900mila euro per affittare lo Stade de France, mentre per l’ Hyde Park di Londra si paga fino a 300mila euro, con tariffe definite dallo scrupoloso regolamento della “Royal Parks”, l’ agenzia del dipartimento britannico della Cultura, dei media e dello Sport che gestisce i nove grandi parchi londinesi. Le tariffe light del Circo Massimo ora saranno al vaglio della Corte dei Conti, dopo l’ esposto del consigliere comunale Alessandro Onorato che ha presentato una denuncia «per danno erariale», chiedendo al sindaco Marino «perché ha fatto pagare l’ Osp solo per il giorno del concerto e non dall’ 11 giugno, quando hanno iniziato a occupare l’ area?». Potrebbe muoversi anche il Codacons, che annuncia di pensare ad «azioni legali» dopo avere raccolto «segnalazioni di residenti e commercianti della zona danneggiati dalle limitazioni della zona rossa». Secondo l’ organizzazione dei consumatori ora «il Comune deve mettere a punto un regolamento che fissi prezzi adeguati per i beni culturali più prestigiosi di Roma, un “brand value” da applicare agli eventi con criteri uguali per tutti». Lorenzo De Cicco [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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