29 Ottobre 2017

Guasti e poca manutenzione. E l’ Atac va in fumo

Silvia Mancinelli Ogni giorno un pendolare si alza e sa che dovrà scendere dall’ autobus più velocemente dell’ incendio. La provocazione, del tutto ironica, viene spontanea alla luce dell’ ennesimo autobus in fiamme a Roma. Il numero 18, per l’ esattezza, a bruciare dall’ inizio dell’ anno e fortunatamente senza feriti. L’ Atac ha aperto l’ ennesima indagine interna, mentre le rimesse continuano a svuotarsi. Messi a dura prova dai vandali nostrani e dai rom che lanciano sassi al passaggio dei bus nemmeno fossero bersagli, i mezzi del trasporto pubblico continuano a prendere fuoco per danni spesso dovuti a una manutenzione non impeccabile. A inizio mese a bruciare era stato un bus della linea 500, in servizio sulla rotatoria del Policlinico Tor Vergata e proveniente dal capolinea di Anagnina, in direzione Torre Angela. Inutile il tentativo dell’ autista di domare il rogo dopo aver fatto scendere i passeggeri. Il 29 luglio, ancora, a finire in cenere era stato un bus isulla via Cassia, vicino alla stazione Giustiniana. Le quindici persone abordo, tutte illese, parlarono di fiamme scoppiate nella parte posteriore del mezzo e del coraggio del conducente, corso a spegnerle con un estintore. Ancora il 26 maggio, quando a bruciare fu il 20 Express appena uscito dalle rimesse di Tor Sapienza. L’ autobus a doppio vagone prese fuoco al capolinea di Anagnina, fortunatamente vuoto. L’ Azienda dei Trasporti, nei primi due mesi dell’ anno aveva parlato di una diminuzione dei roghi pari addirittura al 50% rispetto al primo bimestre del 2016 e del 40% rispetto ai primi due mesi del 2015. Ma da febbraio, quando gli incendi distrussero il 98F in via Mazzacurati, il 46 a Circonvallazione Cornelia e l’ N1 in via della Pineta Sacchetti, fino ad oggi tante fiamme sono scoppiate e troppi mezzi sono andati in fumo. Il 9 marzo toccò all’ 86 a Castello Giubileo, all’ altezza dell’ uscita del Grande Raccordo Anulare, il 21 alla linea 515 vecchia di 13 anni e divora ta dalle fiamme in viale Kennedy, a Ciampino, e il 26 a un bus Mercedes della linea 506. L’ autista riuscì ad evacuare il mezzo e a mettere in salvo tutti i passeggeri, prima che l’ autobus venisse divorato dalle fiamme. Prima ancora, un altro bus era stato avvolto dalle fiamme alla stazione Termini e il 13 aprile la stessa sorte distrusse un mezzo Cotral in via Tuscolana, all’ altezza di via di Vermicino. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, più volte in passato ha chiesto alla magistratura di indagare sul «mistero degli autobus romani che vanno a fuoco», in particolare sul tipo di manutenzione che viene effet tuata sui mezzi pubblici della Capitale. Furiosi anche i sindacati: «Però il nuovo piano industriale prevede le 39 ore – commenta Claudio De Francesco, Faisa-Confail – ma i bus nuovi no, eh? Non ho più parole, solo parolacce. Sicurezza zero».
silvia mancinelli

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