>>>ANSA/CALCIO:SCIOPERO;CORO DI CRITICHE E AUSPICI, ‘BUON SENSO’
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fonte:
- Ansa
SONO CONTRO MINISTRO MELONI E CODACONS.TIFO JUVE:SCIOPERIAMO NOI
(ANSA) – ROMA, 1 DIC – Lo sciopero proclamato
dall’Assocalciatori per il turno di serie A dell’11 e 12
dicembre incassa un coro di pareri sfavorevoli. "Il diritto di
sciopero è una cosa troppo seria per essere confusa con questo
contenzioso tra miliardari": sono le parole del ministro della
Gioventù Giorgia Meloni che avanza anche una richiesta i
calciatori e cioé "nel rispetto dei lavoratori,
quelli veri, di non usare impropriamente il termine di
sciopero".
Provocatoria la proposta di un gruppo di tifosi Juve:
"Niente più stadio: scioperiamo tutti contro lo sciopero dei
calciatori". Assai critico il Codacons che attraverso il suo
presidente Carlo Rienzi, definisce "vergognoso" lo sciopero
"indetto dalla categoria di lavoratori più privilegiata
d’Italia" che "danneggerà unicamente tifosi e scommettitori,
e avrà ripercussioni negative sul mondo dello sport italiano".
Il ct della Nazionale Cesare Prandelli si dice certo che alla
fine prevarrà il buon senso. "C’é un po’ di preoccupazione –
le parole di Prandelli – Tutto il mondo del lavoro sta cambiando
a 360 gradi, i diritti sono diritti. Nel caso del calcio ci sono
persone che stanno cercando di trovare una soluzione e io credo
che alla fine prevarrà il buonsenso. Personalmente credo nel
senso di responsabilità da parte di tutti, è un momento
difficile per l’intero paese, meglio inviare quindi un messaggio
distensivo".
Nel coro di ‘no’ emergono le voci degli juventini Giorgio
Chiellini e Gianluigi Buffon. "Come appassionato di sport e di
calcio e come calciatore – scrive il difensore sul suo sito – mi
auguro che si trovino altri strumenti, con il buon senso da
entrambe le parti, per proseguire il confronto sul rinnovo del
contratto collettivo. "La passione dei tifosi è la base di
questo sport – spiega ancora Chiellini – e mi auguro che le
parti si accordino evitando di bloccare il campionato". Anche
Buffon di dice contrario allo sciopero proclamato dall’Aic.
"Altre forme di protesta sono più efficaci – le parole del
portiere -. La presa di posizione dei calciatori sul fatto che
siano relegati a un ruolo marginale, è giusta, ma il dialogo
resta la forma migliore per risolvere il problema".
D’accordo a metà si dice l’allenatore del Palermo, Delio
Rossi il quale sottolinea: "Noi addetti ai lavori formiamo un
unico gruppo e, anche se magari non ci troviamo sempre
d’accordo, ci difendiamo a vicenda, un po’ come avviene nel
mondo della politica. Come uomo, però, condivido solo a metà
questo sciopero".
Chi difende i diritti dei calciatori è l’attaccante del
Napoli Cristiano Lucarelli. "In Italia non difettano certo
demagogia e moralismo: visto quel che si è detto dello sciopero
dei calciatori, mi viene da pensare che a questo Paese manchino
i professori universitari, ma non quelli di demagogia".
Lucarelli sottolinea che "non è uno sciopero, perché la
giornata si recupera e non c’é danno economico per le tv.
Noi lottiamo per i nostri diritti, non per i soldi: chi è
intellettualmente onesto lo sa già, diciamo no ai trasferimenti
coatti e ai fuori rosa. I punti dell’accordo che riguardano le
retribuzioni erano già stati accettati dal sindacato. Il quale,
ricordo a tutti, rappresenta 2.800 giocatori, non solo i cento
campioni plurimilionari". A Lucarellìreplicà invece il
portavoce del Pdl Daniele Capezzone che sposa le parole di
Chiellini: "’Lucarelli farebbe meglio a leggere le cose sagge,
ragionevoli, equilibrate, rivolte al futuro, dette e scritte da
Giorgio Chiellini, e penso condivise da tanti calciatori che
hanno il senso del tempo in cui vivono e non si riconoscono nei
vecchi riti di un sindacato fuori dal mondo”. Secondo Capezzone
"non è serio che i calciatori facciano le vittime, e non
capiscano come uno sciopero strida con la condizione del Paese,
dell’Europa, del mondo intero". (ANSA).
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