>>>ANSA/ INDUSTRIA:FATTURATO,TRAINA ESTERO,CONSUMI INTERNI FERMI
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- Ansa
FATTURATO MAGGIO -1,7%; MARCEGAGLIA, CONFERMA ALLARME CRESCITA
(ANSA) – ROMA, 20 LUG – L’industria italiana è ancora
altalenante e trova respiro grazie al mercato estero. A maggio
gli ordinativi tornano a crescere, dopo il brusco calo del mese
scorso, ma sono trainati dall’export. Il giro d’affari aumenta
su base annua, ma subisce un calo rispetto al mese precedente,
in particolare, sul mercato interno. I dati, che arrivano
dall’Istat, confermano "l’allarme bassa crescita", secondo la
presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
L’istituto di statistica rileva, infatti, un fatturato in
perdita dell’1,7%, a maggio, rispetto ad aprile, con una caduta
del 2,9% sul mercato nazionale. Su base annua, invece, si
conferma l’incremento del giro d’affari (+10,8%), che tuttavia,
sul mercato interno, rallenta la corsa (+8,7%), dopo mesi di
crescita a due cifre. A sostenere l’aumento del fatturato è il
mercato estero (+15,4%), così come avviene per le commesse. A
maggio, gli ordinativi totali hanno registrato un incremento
congiunturale (+4,1%) per effetto di un calo dello 0,8% degli
ordinativi interni e di un incremento del 12,2% di quelli
esteri. Rispetto a maggio 2010, le richieste continuano a
crescere (+13,6%). Positivi i dati trimestrali (marzo-maggio):
+6,1% per gli ordini; 3,8% per il giro d’affari.
Guardando agli indici del fatturato nei macro settori,
l’Istat rileva, su base mensile, un brusco calo dell’energia
(-8,8%), seguita dai beni strumentali (-2,3%) e di consumo
(-1,3%). Crescita invece per i beni intermedi, con un calo di
quelli non durevoli (-1,7%) e un aumento di quelli durevoli
(+1,7%).
Il dato sugli ordinativi è "abbastanza positivo", dice
Emma Marcegaglia, che però avverte: "c’e ancora un gap da
colmare, siamo lontani dai livelli pre-crisi". Per la leader
degli industriali sono "meno positivi i dati su fatturato e
produzione, che testimoniano la scarsa crescita. Tutti
convengono che il Pil non andrà oltre l’uno per cento. Questo
resta il problema vero su cui lavorare". Le cifre dell’Istat
provocano le critiche di sindacati e consumatori. Il Codacons
denuncia che "mentre la domanda a livello mondiale sta
ricominciando finalmente a crescere, in Italia i consumi interni
sono ancora al palo". Per la Cgil i dati "dimostrano la fatica
delle imprese nel fronteggiare una crisi in assenza di politiche
di sostegno e di politiche industriali". L’Ugl osserva che
"non può esserci una vera ripresa se il mercato interno è
ancora in sofferenza"
(ANSA).
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