7 Settembre 2011

>ANSA-FOCUS/ TBC: I GENITORI,QUESTO IL CALVARIO DEI NOSTRI FIGLI

 
IN VENTI PER LA CLASS ACTION, DA OSPEDALE POCA CHIAREZZA

 
 
           
            (ANSA) – ROMA, 7 SET – Alcuni hanno pianto per la rabbia,
altri temono per le conseguenze degli antibiotici sui propri
bambini. E tutti sfogano la propria angoscia perché non
avrebbero "mai immaginato di avere un figlio appena nato,
entrato in contatto con il batterio della tubercolosi".
    Sono volti segnati da settimane di tensione e paura, quelli
dei genitori dei bimbi risultati positivi ai test della Tbc dopo
essere nati nel reparto di neonatologia del Gemelli.
    In ospedale c’é stata "poca chiarezza e molte
contraddizioni", dicono. Una ventina di famiglie hanno già
aderito alla Class Action organizzata dal Codacons per chiedere
un risarcimento ai colpevoli: su tutti "pesa il danno
esistenziale, oltre che biologico".
   Alcune famiglie hanno denunciato "il calvario" subito in
questi mesi, fin dalla nascita dei propri figli. "Al
Policlinico mi è stato detto, ‘ma che pretendi, se vai in
autobus la prendi lo stesso la tbc’", dice una mamma che ancora
non riesce a capacitarsi per quanto è successo. Un’altra è
preoccupata perché "dal 17 agosto scorso non sono arrivate
ancora le risposte ai test". Mentre un papà, con il figlio
risultato positivo, dice di essere stato costretto a pagare i
test 70 euro, perché non rientrava nella fascia di mesi
prevista dallo screening della Regione.
   Ma la preoccupazione si estende anche ai genitori dei piccoli
che sono risultati negativi ai test. "Sono state fatte tre
radiografie al torace di mio figlio, a pochi mesi dalla nascita
é molto nocivo", riferisce un padre. C’é anche chi denuncia
le "contraddizioni" del Gemelli: "il mio bambino è nato nel
maggio 2011 al Gemelli e ricoverato il 5 agosto per bronchite,
sebbene già sapessero dell’infermiera affetta da Tbc non ero
stata avvisata di nulla". A spaventare molti sono anche i
farmaci che i bimbi dovranno prendere. "Oggi ho paura più di
prima – dice un genitore – temo per i possibili danni
neurologici che ne potrebbero conseguire dagli antibiotici". E
c’é chi non reputa giusto "dover pagare di tasca propria le
vitamine per il figlio risultato positivo alla Tbc".
   "Quando mi hanno detto che mio figlio avrebbe dovuto
prendere gli antibiotici ho capito che mio figlio era positivo
per la tubercolosi e sono scoppiata in lacrime e ho chiamato mio
marito – dice una madre ancora sconvolta – veniamo da Palestrina
e avevamo rifiutato quell’ospedale proprio perché di secondo
livello. Ormai andiamo avanti e indietro sperando ogni giorno
che tutto si risolva per il meglio. La nostra vita è cambiata
per sempre".(ANSA).

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