Grandi Rischi, costituite 40 parti civili
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fonte:
- Il Centro
L’ AQUILA.
Sono quaranta le parti civili che si sono costituire ieri nell’ udienza preliminare che vede imputati i sette componenti della commissione Grandi Rischi. Oltre ai parenti delle vittime si sono presentate diverse associazioni. Ieri nessuno degli accusati era in aula.
Tra le associazioni il Codacons , l’ associazione Codici, l’ associazione 309 Martiri per L’ Aquila.
Anche il Comune dell’ Aquila, tramite l’ ufficio legale, vuole partecipare al processo e ha presentato una richiesta di risarcimento provvisionale. Richiesta di danni per 18 milioni è stata presentata, ma non si tratta di una novità, da uno degli imputati per il crollo del Convitto nazionale dove sono morti tre monorenni. Si tratta di Livio Bearzi il quale sostiene che le affermazioni della commissione è stata decisiva nell’ indurlo a non far uscire gli ospiti.
Tra l’ altro, come hanno sempre sostenuto i suoi legali, non aveva nemmeno la facoltà di far uscire dei minorenni visto che i genitori nom erano all’ Aquila. Il giudice per le udienze preliminari, dunque, Giuseppe Romano Gargarella ha stabilito un calendario di udienze, nei giorni 16, 17 e 18 del maggio prossimo per valutare le richiesta delle parti civili.
Gli imputati di omicidio colposo plurimo sono accusati di aver dato eccessive rassicurazioni al termine della riunione del 31 marzo 2009, cinque giorni prima del sisma che devastò L’ Aquila e numerosi Comuni limitrofi.
Si tratta di Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione Civile, Enzo Boschi presidente dell’ Ingv, Giulio Selvaggi direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi , direttore della fondazione’ Eucentre’ e responsabile del progetto Case, Claudio Eva ordinario di Fisica all’ Università di Genova; Mauro Dolce direttore dell’ ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.
La mancanza degli imputati e l’ arrivo in ritardo solo di alcuni tra i loro difensori ha indispettito alcune tra le parti civili e il rinvio dell’ udienza a maggio non è stato gradito ma non si poteva fare diversamente.
«Il rinvio» ha spiegato l’ avvocato di parte civile, Fabio Alesandroni «si è reso necessario per valutarne l’ ammissibilità, è chiaro che potrebbe costituirsi tutta la città, ma bisogna porre un freno».
Inoltre a maggio sarà possibile unificare tutte le inchieste satellite avviate contro gli stessi imputati.
«Dobbiamo attenerci ai tempi della giustizia, che in questo caso mi dicono essere abbastanza rapidi».
Questo il commento al termine dell’ udienza del presidente dell’ associazione «309 martiri», Vincenzo Vittorini .
«Ci vuole una lucidità estrema», ha aggiunto, «una cosa importante per valutare questo delicato processo.
Come ha detto anche il nostro avvocato, comunque, meglio un rinvio in più piuttosto che incorrerre in errori e rischiare nullità che fanno retrocedere il giudizio».
L’ udienza è stata l’ occasione anche per riportare l’ attenzione sul dibattito degli ultimi giorni incentrato sul piano di protezione civile comunale: «Non è una lotta contro l’ assessore Riga o il sindaco Cialente» ha aggiunto Vittorini «è un atto di civiltà, è una presa di posizione di tutta la città.
L’ intensificarsi delle scosse di questi giorni porta maggiormente alla luce la necessità di affrontare questo tema, se c’ è il piano di protezione civile, è il caso di tirarlo fuori».
L’ 8 aprile ci sarà l’ udienza della causa civile nell’ ambito del quale i parenti delle vittime hanno chiesto 22 milioni di danni.
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