Grandi navi, diffida del Codacons Un mese di ritardo per il Contorta
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fonte:
- Corriere del Veneto
VENEZIA Dalla pubblicazione della sentenza del Tar sono passati due mesi: era il 9 gennaio e da allora per entrare in laguna non ci sono più limiti, dopo la cancellazione dell’ ordinanza della Capitaneria di Porto che vietava l’ ingresso alle navi sopra le 96 mila tonnellate a partire dal 2015. I primi traghetti fluviali sono già in arrivo in Marittima e la prima crociera (anche se di solo 10 mila tonnellate, la Berlin della Fti Cruise) è prevista per l’ 11 marzo, anche se per vedere i «giganti» bisognerà aspettare l’ inizio di aprile. Ma per il Codacons questo gentlemen’ s agreement tra governo e compagnie da crociera non basta: servono nuovi provvedimenti che limitino gli accessi (e che siano «a prova di Tar») e per questo l’ associazione ha inviato una diffida al Comune di Venezia, alla Regione Veneto e alla Capitaneria di Porto. «È di tutta evidenza l’ importanza che la limitazione del traffico riveste nei canali della Giudecca e San Marco – scrive il Codacons – per mettere al riparo la salute dei cittadini e dell’ utenza del mare, l’ ambiente marittimo ed atmosferico e la biodiversità, nonché la tutela del patrimonio artistico». Il Codacons invita le istituzioni, inoltre, a definire quanto prima le vie alternative di navigazione, «affinché il transito delle grandi navi sia ridotto al minimo». L’ unica ipotesi immediata sarebbe quella di far arrivare alcune navi a Marghera, per il canale dei petroli. «Se ciò non verrà fatto in tempi brevi – conclude la diffida – sarà inevitabile un’ azione sul piano legale contro le amministrazioni locali per i danni prodotti all’ ambiente e ai cittadini». In realtà la scelta delle alternative è in mano agli uffici romani. La commissione Via sta analizzando il progetto dello scavo del nuovo canale Contorta, proposto dall’ Autorità portuale, a cui sono state chieste numerose integrazioni sulla base delle oltre trecento osservazioni presentate da altrettanti cittadini o enti. Le 27 pagine sono state inviate al Porto il 20 gennaio e i trenta giorni di legge sarebbero scaduti lo scorso 19 febbraio, se non fosse che l’ autorità guidata da Paolo Costa ha chiesto una proroga fino al 10 marzo, allungando di quasi un altro mese i tempi. La decisione sul Contorta non sarà dunque a marzo, come aveva promesso il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ma questa volta la «colpa» è del Porto, anche se in realtà sono stati altri enti da esso interpellati per la trasmissione di studi e ricerche ad allungare i tempi. Il progetto De Piccoli ha superato invece lo scoping e ora dovrebbe essere sottoposto a Via, mentre sono ancora al vaglio quello di Boato e Vittadini e il Marghera di D’ Agostino. Proprio nei giorni scorsi il deputato di Area Popolare Andrea Causin ha presentato un’ interrogazione a Lupi chiedendo «certezze per tutelare la crocieristica a Venezia». A.Zo.
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