3 Ottobre 2016

Grande Fratello Vip, Orlando chiede verifica su Clemente Russo

Grande Fratello Vip, Orlando chiede verifica su Clemente Russo

ROMA – Oltre alle ire di Simona Ventura, Clemente Russo sta rischiando un provvedimento disciplinare a causa dei suoi comportamente omofobi e misogini. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, infatti, ha chiesto al Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria di valutare, con verifiche del servizio ispettivo, la conformità allo statuto deontologico del Corpo e la compatibilità con le istanze di tutela dell’ immagine dell’ Amministrazione penitenziaria dei recenti comportamenti del dipendente Clemente Russo, atleta in forza al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, con particolare riferimento ad espressioni ingiuriose e rivelatrici di misoginia e omofobia. Ma andiamo con ordine. Nella notte tra giovedì e venerdì Stefano Bettarini e Clemente Russo, concorrenti del Grande Fratello Vip, credendo di non essere ascoltati, hanno avuto un lungo dialogo che verteva sulle imprese sessuali extraconiugali di Bettarini, nel periodo in cui era sposato con Simona Ventura. I pettegolezzi tra i due hanno riguardato anche la condotta della Ventura, che già ieri ha reso noto di aver adito le vie legali per tutelarsi.Mentre Bettarini raccontava, Russo commentava con pesanti epiteti rivolti alla signora. L’ episodio non è l’ unico che riguarda Clemente Russo. Il riferimento è anche a un altro episodio, accaduto sempre nel corso della trasmissione, quando il pugile ha usato il termine napoletano “friariello” come nomignolo omofobo per il concorrente Bosco Cobos. Nella successiva puntata serale, lo scorso lunedi, richiesto dalla conduttrice Ilary Blasi e dal commentatore Alfonso Signorini di spiegare l-accaduto, Russo si era scusato dicendo di avere molti amici gay. Il Guardasigilli ha chiesto altresì di conoscere il giudizio del Dap sulle condotte di partecipazione di Clemente Russo alla trasmissione televisiva Grande Fratello VIP. Contro i comportamenti di Bettarini e Russo si è levato un coro unanime di condanna, con diversi hashtag lanciati su Twitter e la condanna del Codacons rivolta alla trasmissione che consente di fatto la diffusione di certi comportamenti.
 
 

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