Gomorra ko ma non tutti piangono… La bocciatura è ovvia per Cecchi Gori e per il Codacons
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ROMA. L’esclusione del film italiano "Gomorra" dalla pre-selezione degli Oscar per la categoria del miglior film straniero ha riacceso le vecchie polemiche sul controverso meccanismo di scelta usato dalla Academy per questa categoria di pellicole. La pre-selezione delle 67 pellicole iniziali in lizza agli Oscar è avvenuta col voto di alcune centinaia di membri della Academy (che dovevano scegliere sei film) e di una Commissione per il Film in Lingua Straniera (che doveva scegliere altre tre pellicole). Il 22 gennaio sarà annunciata la cinquina finale del film straniero, insieme alle cinquine delle altre categorie. In teoria l’esclusione di’Gomorra’ dai candidati al miglior film straniero non esclude che la pellicola di Matteo Garrone possa essere selezionata in altre categorie degli Oscar. E intanto c’è chi, come Vittorio Cecchi Gori e il Codacons, saltano sul campo dei critici. "Gomorra? Non è un film, ma una cine-inchiesta e gli Oscar, invece, premiano i film". Così il produttore Vittorio Cecchi spiega senza mezzi termini l’esclusione di Gomorra. "Il mondo non finisce in Campania – continua – e noi in Italia spesso pecchiamo di provincialismo. Insomma, da che mondo e mondo, gli Oscar hanno premiato pellicole e mai documentari o cine inchieste, più da Tv che da cinema". Dello stesso parere il comitato consumatori Codacons che parla di una "esclusione giusta". Il perchè? "Per il fatto che è un ottimo documentario, che analizza un fenomeno che caratterizza alcune zone del nostro Paese. Tuttavia non è un film, e non ha alla base un’idea forte". Per il giallista Carlo Lucarelli, infine, l’esclusione "non è una sconfitta, semmai una non vittoria. Ha avuto un enorme successo di critica e di pubblico, ha vinto molti premi ed essere arrivato in America mi sembra già una grandissima cosa".
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