Gli imputati di Mensa dei Poveri ci riprovano coi patteggiamenti
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fonte:
- La prealpina
Entra nel vivo nel vivo l’udienza preliminare Mensa dei Poveri davanti al gup Natalia Imarisio. Ospitata ancora una volta, per ragioni di distanziamento anti- in una delle maxi- nel padiglione 5 della Fiera Milano City di Milano, l’udienza di domani ha in serbo un ricco menù per il centinaio di imputati, tutti – chi più o meno – coinvolti, almeno a seguire l’assunto dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in un sistema di appalti pilotati e corruzioni che sarebbe ruotato attorno alla figura del ras Nino Caianiello (nella foto), l’esponente politico gallaratese, lungo plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese. In scaletta, per prima cosa, la discussione sull’ammissione o meno delle parti civili. È folto l’elenco delle aspiranti parti offese: si va dal Comune di Gallarate e da quello di Milano a Regione Lombardia; da Accam ad Amsa; da Prealpi Servizi ad Alfa, passando per Acqua Novara Vco, l’associazione dei consumatori Codacons, Agenzia delle Entrate e Cpl Concordia. Poi, si passerà a prendere in esame le eccezioni preliminari. Sul tavolo anche quella che metterebbe in discussione la competenza territoriale del Tribunale di Milano in favore di quello di Busto Arsizio e, in un caso, anche di Novara. Questa eccezione non riguarderà però molti big dell’udienza preliminare che, già domani, incamereranno le proprie richieste di riti alternativi, scegliendo così di essere giudicati dal gup del Tribunale di Milano. questo proposto, sembra scontato che gli undici imputati (tra i quali l’ex coordinatore gallaratese di FI Alberto Bilardo e l’ex assessore all’urbanistica Alessandro Petrone) ai quali, nel novembre di due anni fa, il gip Maria Vicidomini aveva respinto la richiesta di «applicazione di pena concordata» tra il pm Luigi Furno e i suoi colleghi Adriano Sudieri e Silvia Bonardi e i vari collegi difensivi, possano preannunciare una nuova istanza di patteggiamento. Prevedendo pene in questo caso leggermente ritoccate all’insù D’altronde proprio il gip Vicidomini aveva liquidato come «assolutamente incongrue le pene ipotizzate per un sistema di tangenti, finanziamenti illeciti, nomine e appalti pilotati tanto pervasivo» inoltre, aveva stabilito che non fosse possibile concedere agli imputati, come aveva invece fatto la Procura, «l’attenuante della collaborazione», essenziale per poter ottenere la sospensione condizionale in vigenza della cosiddetta legge Spazzacorrotti. In ascesa le azioni di un possibile patteggiamento anche per Caianiello. Solo al termine dell’udienza di domani se ne saprà di più. Luca Testoni
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