1 Agosto 2006

GLI ESAMI TI RALLENTANO? …FAI CAUSA ALLA CEPU!

VITTORIA DEL CODACONS: CEPU CONDANNATA A PAGARE 11.825 EURO E` LA CEPU A DOVER DIMOSTRARE COME MAI LO STUDENTE NON RIESCE A DARE GLI ESAMI









Questi i fatti. Una signora di Desio, desiderosa di concludere la propria carriera universitaria e laurearsi in matematica, impossibilitata a seguire le lezioni universitarie a causa del lavoro e dei due figli di quattro e cinque anni, sottoscrive con la Cepu un contratto per 11.310,41 euro (21.900.000 lire), per avere assistenza in 6 esami.

Il coordinatore Cepu programma il superamento dei sei esami in quindici mesi, circa un esame ogni settantacinque giorni. La signora evidenzia gli impegni familiari e di lavoro (8 ore al giorno), la complessità delle materie ed il fatto di dover riprendere gli studi universitari dopo dieci anni. Ma per la Cepu non ci sono problemi e per rassicurare la signora le garantiscono assistenza anche oltre la data prestabilita e l`eventuale prolungamento del contratto.
Risultato: alla scadenza la signora riesce a superare solo un esame, quello di fisica. Ma il contratto viene prorogato per soli 3 mesi, da fine gennaio a fine aprile.
Per la Cepu il servizio è stato fornito come da contratto e la mancata ultimazione del piano di studio va imputata solo alla signora, sia per la mancanza di tempo da dedicare allo studio che per le difficoltà di apprendimento dell`allieva.

Ora la sentenza. Il Giudice del Tribunale di Desio, Dott.ssa Carla Caldaroni, accoglie in pieno le tesi del Codacons. Per il giudice la Cepu “non ha provato in giudizio che detto (parziale) inadempimento sia stato determinato da impossibilità della prestazione derivata da causa a lei non imputabile. Infatti, va, anzitutto, rilevata l`errata programmazione del piano di studio, che si è rivelato evidentemente troppo impegnativo per l`attrice“.

Ma la colpa di questo va imputata alla Cepu, visto che “lo stesso contratto predisposto dalla Società convenuta dovrebbe provvedere ad una pianificazione personalizzata del percorso didattico, previa verifica delle necessità e della disponibilità del consumatore“.

Il giudice condanna la Cepu a corrispondere 9.425.34, e cioè la somma di 3.77.14 euro corrispondente al costo delle lezioni non attivate e di euro 5.655.20 corrispondete al costo delle lezioni attivate soltanto in parte. Inoltre la condanna a corrispondere 2.400 euro per spese, diritti ed onorari.
“Un`inversione importante dell`onere della prova che apre la strada legale a quanti non sono riusciti a conseguire ed ultimare il piano di studi previsto dalla Cepu. E` la Cepu, infatti, a dover dimostrare come mai uno studente non riesce a fare gli esami prestabiliti, visto che la programmazione è a loro cura. Troppo spesso la Cepu prevede esami in tempi esageratamente ristretti, che solo i migliori studenti a tempo pieno possono riuscire a reggere. In questi casi si ha diritto alla restituzione dei soldi per quelle lezioni che non sono state fatte“ ha dichiarato l`avv. Marco Maria Donzelli che ha assistito la signora per il Codacons.

“Inoltre sono molte le clausole vessatorie contenute nei contratti Cepu, a cominciare dal foro competente che non deve essere quello di Roma dove ha sede la Cepu, ma quello del consumatore, per finire con quella che stabilisce che il contratto di assistenza didattica si intende soddisfatto alla scadenza del termine anche se il consumatore non ha usufruito di tutti i moduli previsti, ossia di tutte le lezioni pagate“ ha concluso Donzelli.


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