Gli arrotondamenti scatenano l?aumento dei prezzi
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fonte:
- Il Piccolo
Coinvolti anche il settore dell`alimentazione e alcuni generi di monopolio
Gli arrotondamenti scatenano l?aumento dei prezzi
Le associazioni dei consumatori infuriate con il governo: non colpisce chi specula
ROMA – L?aumento dei prezzi corre più veloce della diffusione degli spiccioli dell?euro. Nemmeno il tempo di avere in tasca la nuova moneta europea e subito gli italiani hanno scoperto con amarezza il vero significato della parola «arrotondamento». Tutte le associazioni dei consumatori sono infuriate con il governo e con chi doveva garantire il rispetto della conversione lira-euro, mantenendo al minimo il ritocco dei incari diffusi dal Codacons.
Si comincia dal pane: più 10 cento; poi la pizza: un trancio di margherita costava 3 mila lire, ora 1,80 euro (3.385 lire), quindi caffè, cioccolata e brioches. Il caffè da 1.300-1.400 lire è passato in molti esercizi a 0,88 euro (1.704). Brioches e cornetti da una media di 1.200 lire a 0,80 euro (1.549). Cioccolata al tavolo da 4.000 lire a 2,60 euro (5.034 lire). Anche nei ristoranti self service, l?euro ha portato rincari: i primi piatti in alcune catene sono passati da 6.500 lire a 3,50 euro, cioè 6.777 lire; i secondi con contorno da 14 mila lire a 7,50 euro (14.522 lire).
Nemmeno i Mc Donald?s hanno resistito alla tentazione di «arrotondare»: il Mc Chicken – secondo il Codacons – in molti locali è passato da 9.900 lire a 5,50 euro (10.650 lire). E poi parrucchieri e barbieri (più 8 per cento); cinema, abbonamenti ferroviari per i pendolari, concessionarie auto (mano d?opera da 45.000 lire a 25 euro: 48.406 lire), macchinette distributrici di bevande, musei.
E il governo? Doveva dare il buon esempio invece ci ha messo del suo. L?ultimo rincaro riguarda i fiammiferi: i cerini arrotondati a 0,30 euro costano quasi cento lire in più; gli «svedesi» poco più di 80 lire, mentre i «Nuovo caminetto» sono passati da 4.500 lire a 3 euro tondi, cioè 5.808,81 lire.
La Federconsumatori ha calcolato che gli aumenti rischiano di incidere di circa 52 euro mensili per famiglia (quasi 100mila lire). «Questi rincari – ha detto Rosario Trefiletti, segretario nazionale di Federconsumatori – sono tanto meno giustificati in una situazione d?inflazione in calo perché dimostrano che esistono posizioni di rendita nella nostra economia».
C?è possibilità di bloccare questa ondata di rincari? Non si sa, malgrado ogni giorno l?Unione Europea inviti i governi a vigilare e multare chi approfitta del cambio della moneta per rincarare i prezzi. Una piccola consolazione viene dalla buvette della Camera dei Deputati: anche qui la legge dell?«arrotondamento» ha colpito duro, con aumenti del 15-30 per cento per cornetti, cappuccini, panini e caffè. Ma basterà agli italiani?
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