CAMPOBASSO. La VI sezione della Corte di Cassazione (presieduta dal giudice Francesco Ippolito ) ha confermato la sentenza del Gup di Campobasso Libera Maria Rosaria Rinaldi , prosciogliendo il Codacons, nella figura dei suoi presidenti Carlo Rienzi e Giuseppe Ursini, da ogni accusa di diffamazione nei confronti dei magistrati di Sulmona, Giovanni Melogli, Maria Teresa Leacche , Aura Scarsella e Luigi D’ Orazio , nonché Michele Ramundo, Elena Celidonio e l’ ispettore dello Sco dell’ Aquila, Massimiliano Mancini . Lo rende noto lo stesso Codacons ricordando la denuncia ricevuta da «queste persone che sei anni fa ebbero un ruolo nell’ arresto del sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, il quale si suicidò nel carcere di Sulmona. Intanto domani», prosegue la nota «davanti al Tribunale di Campobasso, sarà interrogato il poliziotto dello Sco Mancini (che condusse le indagini e portò in carcere Valentini) accusato di abuso aggravato di atti d’ ufficio proprio in relazione a quella inchiesta. Con la sentenza della Cassazione il sindaco Valentini esce definitivamente assolto da tutte le accuse». Il Codacons poi cita un passo della sentenza del Gup di Campobasso secondo il quale: «L’ omesso interrogatorio dell’ indagato da parte del Pm, l’ autosospensione dalla carica di sindaco del Valentini non valutata ai fini dell’ esigenze cautelari dal Gip, la circostanza che nei capi di imputazione non fossero delineate le minacce dirette o indirette a Tironesi, le lacune e le omissioni dell’ ordinanza cautelare, argomentazioni da altri sostenute in tempi anteriori con indicazioni di circostanze precise e dettagliate, ripetute in seguito dagli odierni imputati, e denunciate dalla famiglia Valentini. Convinti che il Pm Leacche avrebbe dovuto astenersi dal procedimento riguardante Valentini, atteso che alcuni suoi congiunti erano stati danneggiati dall’ inagibilità del complesso condominiale Paradiso Aremogna, dichiarata dal sindaco di Roccaraso».

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