15 Dicembre 2009

Giudice di Pace: a Francavilla non c’è nemmeno il collegamento internet

 
FRANCAVILLA AL MARE. La situazione di abbandono in cui versano tutti gli uffici del Giudice di Pace italiani, a Francavilla al Mare sta arrivando al collasso. La realtà è drammatica in tutto lo stivale, tanto che giovedì prossimo centinaia di Giudici di Pace di tutta la penisola confluiranno in Piazza Montecitorio per denunciare il «depauperamento quotidiano» di risorse umane (carenze di personale amministrativo) e materiali (inadeguatezza di alcune sedi, mancanza degli strumenti di lavoro) e per mostrare la propria indignazione «per la condizione inumana in cui vengono abbandonati i colleghi in malattia o difficoltà familiare (totale assenza di qualsiasi forma di tutela previdenziale o assistenziale), magistrati ai quali viene finanche denegata l’assicurazione obbligatoria per infortuni sul lavoro (riconosciuta persino alle casalinghe)». Insomma i Giudici di Pace hanno annunciato che daranno vita nei prossimi mesi ad ogni forma civile di protesta «consentita dall’ordinamento giuridico» (scioperi, manifestazioni, convegni, affissioni, etc’), per denunciare al Paese «la propria condizione incostituzionale di precari della Giustizia e di lavoratori in nero, che non consente il sereno e proficuo svolgimento delle alte funzioni conferite anche a tutela del diritto dei cittadini». A Francavilla al Mare le cose non vanno certo meglio. Anche qui, infatti, da tempo il Giudice di Pace rimasto deve far fronte, da solo, con un organico ridotto al lumicino e che va depauperandosi sempre più, alle numerose controversie civili e penali di propria competenza in una situazione di grande disagio. In questo momento, infatti, l’ufficio va avanti con tre dipendenti (ma presto potrebbero diventare due) e con un dirigente che di fatto lavora stabilmente presso l’ufficio del Giudice di Pace di Pescara, nonostante una mole di lavoro che sicuramente richiederebbe più personale. Ma c’è dell’altro: nonostante la città adriatica sia dotata di banda larga da oltre un lustro, l’ufficio del Giudice di Pace di Francavilla al mare è ancora sprovvisto di collegamento a internet per cui incontra difficoltà di lavoro indicibili perfino nella semplice comunicazione dei provvedimenti, con enorme spreco economico (dovuto alle spedizioni a mezzo fax e/o postali) e di tempo.  «Qualche giorno fa», racconta il vice coordinatore regionale del Codacons Abruzzo, l’avvocato Vittorio Ruggieri, «ho depositato un ricorso in rappresentanza di alcuni cittadini che avevano avuto problemi con una compagnia aerea nel ritorno da Dublino a Pescara, avvalendomi di un regolamento comunitario entrato in vigore poco tempo fa che disciplina le micro controversie transfrontaliere tra consumatori e imprenditori negli stati della Comunità europea. Il Giudice di Pace di Francavilla, non può mandare avanti il procedimento perché non ha la possibilità di scaricarsi da internet il formulario che per legge deve essere compilato dall’ufficio e notificato unitamente al ricorso da parte dei consumatori all’impresa. Ogni commento è superfluo». E la giustizia va a passo di lumaca.
 

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