23 Febbraio 2005

Giro di vite sulle truffe contro le assicurazioni

La creazione di un`Agenzia nazionale antifrode assicurativa come centro di raccolta e coordinamento di tutte le indagini delle varie procure. Questo il nuovo progetto nato dalla collaborazione fra l`Associazione nazionale delle imprese assicuratrici (Ania) e il ministero delle Attività Produttive.

L`Agenzia, che rappresenta un passo importante nel percorso di prevenzione delle frodi, potrà essere costituita presso la presidenza del Consiglio, il ministero di Giustizia o dell`Interno e godrà della disponibilità finanziaria delle compagnie assicuratrici. Anche se tra gli altri obiettivi – ha spiegato il presidente dell`Ania, Fabio Cerchiai – che c`è quello di ottenere un pieno coinvolgimento delle istituzioni per sgominare un fenomeno in forte espansione e che spesso assume le dimensioni a livello delinquenziale e organizzato.

Attualmente, in base agli ultimi dati dell`Isvap, le frodi smascherate riguardano il 3% degli incidenti. Ma in alcune zone – ha sottolineato l`Ania – si arriva a picchi del 19%. Non è solo il settore Rc auto a ad essere coinvolte; le truffe riguardano anche gli altri comparti assicurativi.

Durante la presentazione del progetto, il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano ha ricordato anche che le tariffe Rc auto e moto sono cresciute meno dell`inflazione. Infatti, secondo i dati Istat, nel 2003 si è avuto un aumento medio tariffario del 2003 pari al 5%, mentre tra giugno 2003 e dicembre 2004 la percentuale è calata all`1,1%, contro il 3% dell`inflazione. Ma nel periodo gennaio 2004/gennaio 2005 il dato è ulteriormente sceso allo 0,8%“. Risultati – ha spiegato Marzano – ottenuti dall`azione del Governo e dal protocollo d`intesa firmato dall`Ania con alcune associazioni dei consumatori nel maggio del 2003.

Tuttavia – avverte Marzano – il settore assicurativo lamenta altri problemi che potrebbero essere risolti con l`indennizzo diretto, vale a dire il risarcimento da parte della propria assicurazione che poi si rivale sull`altra compagnia. Secondo il ministro se venisse adottato l`indennizzo in modo diffuso, si avrebbe un effetto positivo sui costi, perché semplificherebbe le procedure e ridurrebbe le spese legali.

Marzano ha quindi posto l`accento su una maggiore esigenza di personalizzazione delle polizze e di una rapida definizione di una tabella per gli indennizzi dei danni fisici più gravi. Dal canto suo il presidente Cerchiai ha posto l`accento sulla forbice tra il costo dei risarcimenti e la frequenza dei sinistri. Infatti nonostante una diminuzione degli incidenti (-2,5% nei primi tre trimestri del 2004), i costi medi dei risarcimenti – ha osservato – continuano ad aumentare a ritmi praticamente doppi (+5% nello stesso periodo dell`anno).

Un dato che se perdurasse – avverte il numero uno dell`Ania – creerebbe instabilità al sistema. Inoltre anche per Cerchiai bisognerebbe ricorrere di più all`indennizzo diretto per incidere sul costo dei sinistri occorre. E i numeri forniti parlano chiaro: attualmente solo il 40% del totale dei sinistri viene liquidato con questa procedura, mentre si potrebbe arrivare a circa il 90%. Secondo Cerchiai, troppo spesso gli automobilisti ricorrono agli avvocati o agli studi di consulenza infortunistica anche quando non ce n`è bisogno, facendo aumentare i costi del risarcimento che poi si scaricano sulla collettività.

Pronta la replica dei consumatori. Secondo il Codacons la notizia che le tariffe assicurative siano cresciute solo dell`1% non rappresenta alcuna vittoria per gli automobilisti. L`Associazione dei consumatori ricorda infatti che le polizze dovrebbero diminuire di almeno il 20%, vista la minore incidentalità registrata con l`introduzione della patente a punti.

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