12 Giugno 2009

Giannini: “Vanno ridotti i costi e migliorata l’offerta”

Vita, raccolta +15% in 3 mesi No dell’Isvap all’aumento per le Rc Auto
 

 
 

 
ROMA Un nuovo aumento delle tariffe rc auto non può essere la risposta al rosso 2008 del comparto. Piuttosto, bisogna agire su costi ed efficienza. Il monito è di Giancarlo Giannini, presidente dell’Isvap, Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, che, nel corso della relazione annuale, ha richiamato il mondo assicurativo a non intraprendere la strada più semplice per arginare le perdite, con il ritocco dei listini a danno dei consumatori, ma a sfruttare le condizioni del mercato per ridurre i costi e migliorare l’offerta. L’Isvap è tornato a difendere le istanze degli assicurati per i quali ha messo a disposizione anche il «preventivatore» unico all’url www.isvap.it. Un motore di ricerca che, immettendo i dati di assicurato e veicolo, permette di ricevere via mail, ordinati in base alla convenienza economica, i preventivi di tutte le 65 compagnie che operano in Italia. «Da ciò», ha sottolineato Giannini, «trarranno beneficio la mobilità degli utenti, la trasparenza, la concorrenza e, in prospettiva, i prezzi». Sul costo delle polizze qualche preoccupazione è cominciata a tornare, dopo un paio d’anni di sostanziale calo. E il motivo è da ricercare nei dati del comparto, fortemente negativi nel 2008: la raccolta è diminuita del 3% e il risultato tecnico è passato da un attivo di 957 milioni nel 2007 a un passivo di 91 milioni. Anche nel primo trimestre 2009 la raccolta è continuata a diminuire, con un -5,2%. Da qui la tentazione, confermata dagli assicuratori, di rivedere i premi al rialzo. «Le compagnie devono perseguire come minimo l’equilibrio tecnico con un concorso di azioni, compresa quella dell’aumento del prezzo», ha evidenziato Giovanni Perissinotto, ad di Generali. «Alcune compagnie», ha spiegato Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, Associazione nazionale imprese assicuratrici, «hanno annunciato incrementi tariffari, correlati all’aumento dei sinistri e dei costi».  Adusbef e Federconsumatori denunciano nei primi mesi 2009 un aumento medio delle tariffe del 5%, con punte del 12, mentre per il Codacons «nessun aumento dei costi a carico delle compagnie può giustificare un incremento del 145% negli ultimi 10 anni». All’andamento negativo della rc auto si contrappone per le compagnie nel primo trimestre il +15% di raccolta nel ramo vita. Il sistema ha mostrato di saper tenere alla crisi, ha sottolineato Giannini, «soprattutto grazie a un impianto regolatorio molto severo, criticato in passato, ma che ha arginato le stranezze». In Italia è infatti vietato indicizzare le polizze index linked alle cartolarizzazioni e ai derivati del credito ed è impossibile per le imprese emettere i credit default swap, all’origine del crollo di Aig. 
 

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