Genitori in rivolta e assalto ai presidi «Fate tornare i nostri figli in classe»
- fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
È bufera sull’ordinanza di Michele Emiliano, firmata sabato scorso, entrata in vigore ieri e che pone le scuole pugliesi in didattica digitale integrata fino al 5 marzo. Il Codacons Lecce si rivolge al Tar, terza sezione di Bari, per chiederne l’annullamento previa sospensiva dell’efficacia Presentato dall’avvocata Luisa Carpentieri per conto anche di altri genitori, contesta metodo e merito dell’ordinanza «Il presidente della Regione – si legge nel ricorso – ancora una volta terrorizzato da un potenziale aumento esponenziale dei contagi nelle scuole che ad oggi non ha ragione di esistere ha stabilito la chiusura totale di tutte le scuole di ogni ordine e grado senza alcun riguardo alle evidenze epidemiologiche, quanto meno, senza esplicitare i motivi epidemiologici secondo i quali, all’interno di una regione “gialla”, l’unica attività di rango costituzionale che non possa essere effettuata in presenza è la scuola». Dal Gargano al Salento è tutto un fiorire di proteste e piccole manifestazioni davanti alle scuole, di genitori che, con i loro bambini, lasciano gli zaini e appendono disegni e striscioni sui cancelli. Oggi, flash mob del movimento La Scuola che vogliamo- attive in Puglia con Arcipleago – Spettacolo dal vivo. Appuntamento alle 15 in piazza della Libertà. «Anche i lavoratori dello spettacolo – racconta Terry Marinuzzi, portavoce del movimento – ci aiuteranno a portare quegli zaini finiti in terra per l’arroganza dei potenti, ci guarderanno il volto e li caricheranno sulle loro spalle. La Regione Puglia – spiega Marinuzzi – è venuta meno ai suoi impegni ed è per questo che ne chiediamo a gran voce il commissariamento». »Priorità alla scuola Puglia» chiede l’immediato ritiro dell’ordinanza e domani manifesterà sotto la sede della Regione Puglia sul lungomare di Bari. Intanto i presidi, inondati da mail, messaggi e telefonate di famiglie che, soprattutto nelle scuole dell’infanzia ed elementari, chiedono o il rientro in presenza o chiarimenti, in queste ore sono alle prese con i collegi dei docenti e i consigli di istituto per organizzare le lezioni in presenza al 50% così come previste nella stessa ordinanza regionale. Lezioni che dovrebbero essere assicurate da domani per quasi tutte le scuole. Qualcuna parte anche oggi. presidi hanno una bella gatta da pelare. Anche perché finita l’era della scuola pugliese a domanda individuale, è cominciato il tempo della scuola pugliese a domanda individuale 2, la vendetta. Perché se da una parte l’ordinanza regionale dispone la didattica digitale integrata al 100% in tutte le scuole, dall’infanzia alle superiori, dall’altra passa la patata bollente in mano ai dirigenti scolastici cui va la facoltà di ammettere in presenza, al 50% della classe, non solo gli studenti con disabilità e bisogni speciali, ma anche quelli che «per ragioni non diversamente affrontabili» siano in grado di seguire le lezioni da remoto. È soprattutto con queste ragioni che sono alle prese i dirigenti. Tra gli istituti ad aver individuato i criteri, preparato e inviato i moduli alle famiglie interessate a frequentare in presenza già da oggi, c’è il liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari. La preside, Tina Gesmundo, non ha perso tempo. Due le motivazioni espressamente elencate nella richiesta, quali «ragioni non diversamente affrontabili», beneficio degli studenti: «difficoltà nell’uso della linea wifi o dei devices a casa», oppure «situazione di disagio personale, causa della didattica a distanza». Naturalmente, le famiglie possono indicarne altre. Anche il preside della scuola media Duse di Bari, Gerardo Marchitelli, precisa che «sarà ga- la didattica in presenza per il 50% del totale degli alunni in classe. Nel caso in cui le richieste superassero il 50%, si procederà alla turnazione presenza/ Più rigida la circolare a firma della preside del liceo classico Socrate, Santa Ciriello, per cui «le difficoltà a partecipare da remoto per incontrovertibili motivazioni» devono essere «opportunamente documentate».
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