7 Settembre 2011

Gemelli, contagio Tbc tra i neonati per la procura è epidemia colposa

Gemelli, contagio Tbc tra i neonati per la procura è epidemia colposa
 

ROMA. «Epidemia colposa» e «omissione di atti d’ ufficio» sono questi i reati ipotizzati dalla procura di Roma nell’ ambito dell’ inchiesta che riguarda il caso di infezioni da Tbc al policlinico Gemelli di Roma. Circa un centinaio i neonati risultati positivi al test, una sola, una piccola di 6 mesi si è ammalata ed è stata dimessa proprio ieri dall’ ospedale. L’ omissione è riferita alla possibilità che nel reparto di neonatologia non siano stati svolti i periodici controlli sanitari obbligatori per scongiurare ogni possibile insorgere di infezioni. Ieri, il procuratore Leonardo Frisani ha disposto una consulenza che dovrà chiarire se c’ è un nesso tra la malattia dell’ infermiera in servizio nel reparto neonatale, da cui pare sia scaturita l’ epidemia, e l’ unico neonato venuto alla luce nel reparto ammalato di Tbc. Intanto, secondo il Codacons il contagio è nato nello stesso ospedale già nel 2005. Non solo. Sempre secondo l’ associazione, un bimbo nato il 2 gennaio scorso sarebbe risultato postivo al test, circostanza che impone di ampliare i controlli anche ai piccoli nati nel dicembre 2010. Già decine di famiglie hanno dato incarico al Codacons di agire legalmente.

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