12 Maggio 2018

FUMO, CASSAZIONE SENTENZA CHOC

 

Si ammala di tumore per il fumo e chiede il risarcimento, la Cassazione lo condanna a pagare le spese legali. A saldare il conto vengono chiamati la vedova e i figli del tabagista, morto prima che si concludesse liter legale. Il Codacons: ricorrete alla Corte europea dei diritti delluomo Fumo, no risarcimento per si ammala CASSAZIONE SENTENZA CHOC FUMO! Un fumatore aveva chiesto risarcimento contro la casa produttrice Philip Morris, i Monopoli di Stato ed il Ministero della salute, dicendo di aver fumato fin fa giovane due pacchetti di sigarette al giorno, finché gli venne diagnosticato un tumore ai polmoni. Riteneva la causa della malattia – che lo portò alla morte nel corso del processo, andato avanti con i suoi eredi – proprio al fumo. Da qui la mossa contro chi aveva messo in commercio le sigarette, e contro il Ministero della Salute che non era intervenuto. Fumo, niente risarcimento per chi fuma e si ammala. Cassazione: sentenza choc sul fumo – dannosità del fumo nota Tribunale e Corte d’ Appello avevano rigettato la domanda risarcitoria, dicendo che la dannosità del fumo era un fatto noto socialmente anche in Italia sin dagli anni ’70, ossia ancora prima dei provvedimenti del Ministero della Salute. Studi scientifici e campagne pubblicitarie avevano già avvertito sui rischi del fumo. Fumo, niente risarcimento per chi fuma e si ammala. Cassazione: sentenza choc sul fumo – Fumare atto volontario e consapevole La Corte di Cassazione, con sentenza n. 11272 del 10 maggio 2018, ha rigettato anche l’ ultimo ricorso, dicendo che la scelta di fumare, nonostante la riconosciuta nocività del fumo è un atto libero, volontario e consapevole del soggetto che pone in essere tale comportamento: per questo, il soggetto che poi si ammala, e addirittura muore, non ha diritto ad essere risarcito. Fumo, niente risarcimento per chi fuma e si ammala. Cassazione: sentenza choc sul fumo – la tesi smontata L’ uomo disse che aveva una dipendenza dal fumo indotta da determinate sostanze contenute nelle sigarette, dicendo di aver cercato di smettere di fumare, senza riuscirci. La Cassazione ha “smontato” la tesi dicendo che è impossibile che la nicotina annulli la volontà di autodeterminazione del soggetto costringendolo a fumare dai due ai quattro pacchetti di sigarette al giorno senza mai riuscire a smettere. Fumo, niente risarcimento per chi fuma e si ammala. Cassazione: sentenza choc sul fumo – Nessun risarcimento per il cancro al polmone Secondo la Cassazione – una volta “accertato” che il nesso di causalità tra il fumo e la malattia, o la morte, è “interrotto” dalla scelta consapevole e volontaria di fumare, liberamente adottata nonostante la ben nota rischiosità, a quel punto non ha più alcuna rilevanza, per il diritto, una eventuale “colpa” dei produttori e distributori di tabacco per aver immesso in consumo tali sostanze nocive alla salute. Fumo di terza mano allarme: non solo fumo primario o passivo. Sigarette choc “Vietato fumare all’ interno di questo locale”, ma il fumo entra comunque. Come? Attraverso indumenti e altre superfici su cui si va a depositare quando qualcuno fuma anche all’ esterno. Le particelle tossi depositate si largo attaccandosi alle particelle solide sospese presenti nell’ aria. E il fumo ha la meglio. Fumo di terza mano allarme: non solo fumo primario o passivo. Sigarette choc – lo studio Questa ricerca sul fumo è uno studio sulla rivista Science Advances condotto presso la Drexel University. Un team di ingegneri ha dimostrato che il ‘fumo di terza mano’ (residuo chimico del fumo di sigarette che si appiccica ovunque e su chiunque si trovi in prossimità della nube di fumo di una sigaretta accesa) si fa largo nell’ aria e penetra negli ambienti chiusi in cui nessuno sta fumando. Fumo di terza mano allarme: non solo fumo primario o passivo. Sigarette choc – particelle di aerosol atmosferico Gli esperti di questo studio sul fumo di terza mano hanno fatto una serie di esperimenti in laboratorio e sul campo mostrando che le sostanze tossiche del fumo di terza mano viaggiano facilmente ed entrano negli ambienti dove non si può fumare attaccandosi alle particelle di aerosol atmosferico. Studiando la composizione dell’ aerosol di una classe vuota dove nessuno ha mai fumato, gli esperti hanno scoperto che il 29% dell’ aerosol presente nella classe conteneva tracce di sostanze tossiche di fumo di sigaretta. Fumo di terza mano allarme: non solo fumo primario o passivo. Sigarette choc – pericoloso come il fumo passivo “Questo studio – afferma uno degli autori, Michael Waring – mostra che il fumo di terza mano, che sempre di più risulta essere pericoloso per la salute come il fumo passivo, è molto più difficile da evitare negli ambienti interni dove è vietato fumare rispetto a quanto ritenuto finora”. Fumo di terza mano allarme: non solo fumo primario o passivo. Sigarette choc – residui di sostanza tossiche Il fumo fa male non solo quando viene inalato da chi fuma, ma anche quando viene respirato dai non fumatori. Ma anche il fumo di terza mano è pericoloso perché sono i residui delle sostanze tossiche che restano sulle superfici degli ambienti in cui si è fumato: «È un concetto relativamente nuovo, su cui la ricerca sta ancora lavorando per definire completamente gli effetti nocivi per la salute. Ma in base alle indicazioni emerse dai lavori pubblicati è possibile far leva anche su questo aspetto per indurre i fumatori a smettere», ricorda la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center. Anche il fumo “passivo” aumenta il rischio di tumore.

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