Fumata nera, Camera di commercio ancora senza presidente
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fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
CATANIA – Scontri e polemiche come ogni elezione che si rispetti: la Camera di Commercio continua a non avere un presidente e a 48 ore dalla seconda elezione che si è conclusa con un nulla di fatto, si registrano ancora preoccupazioni per una spaccatura che rischia di rallentare il processo economico della città. Servono 22 voti per l’elezione del nuovo presidente e dopo la fase commissariale sembra ancora lontano il momento in cui Palazzo della Borsa avrà un nuovo leader.
IL FAVORITO – Il favorito resta Domenico Bonaccorsi di Reburdone, già presidente di Confindustria Catania che ha ottenuto 16 voti, in entrambe le votazioni. Mancano ancora sei voti però per raggiungere il quorum a Bonaccorsi, ma gli elettori sembrano spaccati e quindi l’accordo sul nome appare ancora lontano. Perché? Il resto delle schede sono state consegnate bianche, mentre Francesco Tanasi segretario nazionale del Codacons, in Consiglio alla Camera di Commercio per rappresentare i consumatori, nelle due votazioni non è andato oltre i tre voti. Una spaccatura quindi che appare evidente tra i rappresentanti di Confcommercio e Confindustria, anche se la favorita resta quest’ultima perché a conti fatti potrebbe raggiungere facilmente i 20 voti.
SPACCATURE – A esprimere preoccupazione per la spaccatura di Palazzo della Borsa è soprattutto il sindaco di Catania, Enzo Bianco che ha commentato così il mancato accordo per il nuovo presidente. “La città non può permettersi questa situazione di scontro – ha dichiarato il primo cittadino etneo – In questi mesi ho registrato con favore un clima più positivo tra le componenti del mondo produttivo catanese, largamente auspicato e perseguito dall’Amministrazione comunale. Un clima di fattiva collaborazione necessario alla città. Occorre adesso uno sforzo in più: lancio dunque un appello, nell’autonomia propria dell’assemblea della Camera di Commercio, affinché si persegua fino all’ultimo una soluzione largamente condivisa”.
BIANCO – Il Sindaco auspica insomma un’alleanza tra industriali e commercianti, agricoltori e cooperatori, artigiani e pescatori, affinché l’ente catanese “abbia pienamente un ruolo da protagonista”. “Catania ha bisogno di unità per affrontare le sfide che ci attendono”, ha concluso il sindaco facendo sostanzialmente un appello agli imprenditori etnei per una soluzione che possa risultare “largamente condivisa”. Sulla vicenda della Camera di Commercio c’è anche da registrare l’intervento della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, che ha voluto smentire i contenuti di un comunicato apparso sul social media Facebook sulla bacheca di un profilo, intestato a Confcommercio Catania “che è lecito supporre ufficiale”, si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Sac.
SAC – Nel messaggio diffuso sul web si ipotizza un legame tra la vicenda legata al rinnovo della Camera di Commercio etnea e la società di gestione. “La Sac è impegnata in un importante programma di investimenti e di crescita del traffico a vantaggio dello sviluppo del territorio e certamente non partecipa al processo in atto finalizzato alla ricostituzione dell’ente camerale – specificano dalla società di gestione dell’aeroporto – Chiamarla in causa in tale delicato frangente è fortemente lesivo dell’immagine della società stessa”. Pertanto, la Sac ha comunicato di avere dato mandato ai propri legali di valutare l’opportunità di proporre querela a tutela della “sua onorabilità e dei suoi interessi”. “Essendo una Spa che opera sul mercato – aggiungono ancora dalla Sac – è palese come la società possa essere danneggiata da false notizie che impropriamente la fanno apparire impegnata in giochi di potere, piuttosto che nell’ordinaria attività di gestione aeroportuale”.
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