13 Agosto 2011

Freno alla speculazione, le Borse volano

Freno alla speculazione, le Borse volano
  La Consob blocca le vendite allo scoperto. Milano +4%

DA MILANO L a Consob e le autorità di vigilanza di mezza Europa levano gli scudi contro le vendite allo scoperto, per mettere un freno all’ estrema volatilità dei mercati finanziari. E le Borse rispondono: Milano e le altre piazze europee archiviano la settimana con forti rialzi, recuperando 252 miliardi di capitalizzazione. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso a +4% a 15.888 punti. La partenza era stata lenta, con il principale indice della Borsa milanese in calo dello 0,66%: ma Piazza Affari ha cominciato presto a riprendere terreno, sulla scorta dell’ annuncio con cui la Consob, pochi minuti dall’ apertura, decideva di vietare totalmente le vendite allo scoperto per 15 giorni. Una decisione che era già nell’ aria giovedì sera, quando l’ Esma (l’ Autorità europea di vigilanza sui mercati finanziari) aveva preannunciato in una nota che Italia, Belgio, Francia e Spagna erano pronte al giro di vite. Nulla di inatteso, quindi, quando ieri mattina è arrivata la delibera con cui la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas vieta per due settimane «di assumere posizioni nette corte – cioè l’ ammontare dei titoli o strumenti finanziari derivati venduti allo scoperto, senza che le posizioni vengano chiuse da operazioni d’ acquisto in senso opposto, ndr – e di incrementare le posizioni corte esistenti, anche intraday, in relazione al capitale degli emittenti del settore finanziario». La decisione, spiega la Consob, «tiene conto della straordinarietà delle condizioni di mercato rilevate nelle sedute del mese di agosto 2011, caratterizzate da un rilevante incremento della volatilità». Non sono più sufficienti, per l’ Autorità di vigilanza, le norme varate lo scorso 10 luglio sulla trasparenza nella comunicazione delle operazioni di vendita allo scoperto. E nella decisione ha giocato anche l’ azione concertata con le autorità francese, belga e spagnola. Di fatto, con il provvedimento di ieri la Consob ha messo al riparo i titoli finanziari quotati a Piazza Affari. Il divieto di assumere posizioni nette corte riguarda 29 società, tra banche e assicurazioni: tra loro anche i big presi di mira dalla speculazione nei giorni scorsi, come Fondiaria-Sai, Generali, Unicredit e Intesa SanPaolo. L’ effetto sulle Borse è arrivato immediato: Piazza Affari ha subito virato in positivo, accelerando sempre più nel corso della giornata, con guadagni che sono arrivati a superare il 4%. Stessa tendenza sulle altre Borse europee: Londra ha chiuso a +3,04%, Francoforte in progresso del 3,45% e Parigi in rialzo del 4,02%. Sui mercati torna quindi il bello stabile, alla fine di una delle settimane più difficili degli ultimi anni. Ma quanto ha inciso il provvedimento sulle vendite allo scoperto? Secondo gli analisti, non molto. La decisione è stata presa soprattutto in ottica preventiva, visto che i livelli di scoperto sul mercato italiano erano contenuti nei limiti fisiologici. Come fa notare un operatore, «l’ attività speculativa sulle posizioni ribassiste in Italia era piuttosto modesta; ma, nel momento in cui misure restrittive vengono recepite e fatte proprie da mercati come Francia, Belgio o Spagna, si creava il rischio che la speculazione di quei mercati si riversasse su quello italiano». La mossa di ieri è servita anzitutto, secondo gli esperti, ad eliminare l’ eccesso di volatilità sui mercati, in un periodo in cui, a causa delle vacanze estive, il numero degli investitori è limitato. Inoltre, in questo modo le autorità hanno dato una prova della loro capacità di prendere misure concrete contro la speculazione finanziaria. Gli organi di vigilanza europei «continueranno a monitorare attentamente i mercati, compresi gli effetti delle misure adottate e il loro periodo di applicazione », ha spiegato ieri pomeriggio un portavoce dell’ Esma. In Italia, intanto, plaudono al provvedimento della Consob anche le associazioni dei consumatori. Per il Codacons «è indispensabile bloccare chi, giocando in Borsa, specula e guadagna allegramente, mettendo a rischio la stabilità finanziaria di un Paese». L’ associazione chiede inoltre al governo di inserire la tassazione delle transazioni finanziarie nelle misure urgenti contro la crisi. La decisione per tutelare i titoli bancari e assicurativi Listini di nuovo su a Parigi, Londra e Francoforte.
 

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