Forno degli orrori: verso l’appello per i fratelli Ravetti
- fonte:
- Eco di Biella
Ancora udienze per gli orrori commessi al forno crematorio di Biella .E ancora un rinvio, per un difetto di notifica, fino ad aprile. Martedì mattina, infatti, il giudice doveva esaminate le opposizioni di una settantina di famiglie alla richiesta di archiviazione presentata dal procuratore Teresa Angela Camelio, la quale sostiene che non sussistono prove per procedere a differenza dei primi casi per i quali hanno indagato i Carabinieri e che hanno dato vita al processo concluso con la condanna di tutti gli imputati tra i quali i due principali:i fratelli Marco e Alessandro Ravetti. La nuova udienza si svolgerà dopo che si saprà il responso del processo d’appello per i fratelli Ravetti che è in programma a Torino il prossimo 20 gennaio. In primo grado, entrambi erano stati condannati a cinque anni di reclusione. Dietro ai nuovi settanta casi ci sono parenti di defunti cremati a Biella. Già in precedenza,a maggio, il Gip, Arianna Pisano, aveva rigettato un ricorso analogo presentato da altre 500 famiglie di defunti cremati nel tempio di Biella. Martedì mattina, alcuni di loro hanno voluto essere presenti davanti a Palazzo di giustizia. Tutti indossavano delle maglie bianche con al centro la fotografia del loro caro scomparso. Nuovo giudice. Stavolta i casi saranno esaminati da un nuovo giudice, Eleonora Saccone. Gli argomenti di discussione sono in linea di massima quelli del caso precedente. Per il Procuratore mancano le prove dei reati commessi, dalle doppie cremazioni alle ossa frantumate a colpi di pala passando dalle ceneri mischiate e a chili e chili gettate nei cassonetti.I legali delle famiglie chiederanno invece che si proceda con un nuovo processo in quanto le settanta salme erano state cremate nello stesso periodo di quelle oggetto della prima tranche dell’inchiesta (condotta dal procuratore Camelio e dai Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria coordinati dal luogotenente Tindaro Gullo) che aveva portato alle condanne. La difesa. Tra gli argomenti portati dai legali di parte civile,ci sono anche gli oltre 300 chili di ceneri umane recuperate dagli stessi carabinieri nei cassonetti, prima che venissero smaltiti nonché la perizia affidata dal Codacons all’ex comandante del Ris di Parma, generale Luciano Garofano, il quale sarebbe riuscito ad estrarre un solo Dna dalle urne e aveva spiegato che per i successivi esami sarebbe dovuta intervenire la Procura.
- Sezioni:
- Rassegna Stampa
- Aree Tematiche:
- VARIE
- Tags: biella, forno crematorio, ravetti, tempio crematorio