Fontana cambia Aria «Il Cda ora si dimetta»
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fonte:
- La Provincia
Dopo il fine settimana da incubo con il maxibuco nel sistema informatico regionale che ha fissato 138 prenotazioni in due giorni all’hub hub di Cremona sui 1.400 posti disponibili, le sacrosante lamentele dei cittadini, le accuse della vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, e le denunce del Codacons alle Procure di Milano, Cremona, Como, Monza e Varese, il governatore lombardo Attilio Fontana ha deciso di «chiedere un passo indietro ai vertici di Aria». Che il destino del Cda della digital company di Regione Lombardia fosse ormai segnato, lo si era già capito ieri in mattinata, quando il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva tuonato: «Se qualcuno ha sbagliato, ha rallentato o non ha capito, paga, viene licenziato e cambia mestiere, come accade in qualsiasi impresa privata». Un anatema ben presto diventato realtà, dopo che al termine di un’apposita Giunta, il presidente regionale Fontana ha dichiarato: «Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro, caso contrario azzererò lo stesso affidando all’attuale direttore generale Lorenzo Gubian la guida della società», sottolineando come «le situazioni di criticità come quelle che si sono verificate nel fine settimana offrono un’immagine distorta dei risultati che a oggi abbiamo raggiunto». Nata il primo luglio 2019, Aria è presieduta da Francesco Ferri, giovane imprenditore pupillo di Silvio Berlusconi , a cui non è riuscito nel 2018 il salto in Parlamento. «I disservizi informatici che si sono registrati durante la campagna vaccinale, recentemente a Como, Cremona e in Brianza, hanno creato disagi a molti nostri cittadini e inficiato il lavoro che tutti gli operatori, sanitari e non, che stanno impegnandosi con grande determinazione e professionalità nei diversi centri vaccinali», ha detto ancora il governatore lombardo. Fontana ha anche affermato che «il totale delle vaccinazioni in Lombardia è 1.231.413 quelle somministrate agli over 80 sono 322.568 più 60.000 nelle Rsa. Quindi, la percentuale di chi ha ricevuto una dose degli over 80 che hanno aderito (circa 600 mila), supera di gran lunga il 50%, in linea con ciò che accade nel resto del Paese».
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