28 Gennaio 2011

Fondi alle associazioni dei consumatori, scoppia la polemica sull’ assegnazione

 
PALERMO – E’ polemica sull’ assegnazione da parte della Regione Siciliana di un milione di fondi statali destinati ad associazioni a tutela dei consumatori per la realizzazione di venti progetti finalizzati alle attività di sportello delle associazioni stesse o alla creazione di nuovi servizi per i cittadini. Al centro della contesa il macro progetto regionale "La Sicilia per i consumatori" giunto alla sua quarta edizione. A sollevare dubbi sulla legittimità delle procedure, attraverso un’ interrogazione parlamentare, sono due deputati regionali, Vincenzo Vinciullo e Salvo Pogliese, del Pdl, che chiedono al presidente della Regione Raffaele Lombardo "se sia a conoscenza che fra le associazioni dei consumatori che hanno presentato progetti relativi al programma generale della Regione siciliana 2010-2011 ce ne siano alcune che non avrebbero i requisiti richiesti per accedere ai finanziamenti e se sia a conoscenza che fra i progetti approvati e finanziati ce ne siano diversi di dubbia utilità per gli utenti-consumatori". IL CODACONS – Di "criteri di scelta di tipo spartitorio" parla il segretario regionale del Codacons per la Sicilia Paolo Marescalco: "Abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti – spiega – perché si indaghi sull’ assegnazione e sull’ utilità di questi progetti. Noi come associazione – aggiunge – abbiamo partecipato soltanto alla prima edizione, il secondo anno ci siamo ritirati perchè abbiamo capito che non si guardava tanto alla qualità dei progetti presentati ma piuttosto a spartire la "torta" dei fondi a disposizione tra le varie associazioni". LA REGIONE: "TUTTO TRASPARENTE" – Rivendica l’ assoluta trasparenza dell’ operazione la dirigente regionale del settore Attività Economico-Produttive – Tutela dei Consumatori Maria Castri che contattata dall’ agenzia Italpress spiega: "L’ assegnazione dei fondi che arrivano dal Ministero per le Attività produttive è stato ispirato a criteri di rigore e trasparenza. Noi dopo aver ricevuto queste risorse – sottolinea la dirigente – abbiamo fatto un bando pubblico, i progetti presentati dalle associazioni subiscono numerosi controlli tra cui quello del Consiglio regionale consumatori e utenti. Dopo il parere positivo di quest’ organo si passa attraverso la Giunta, il presidente della Regione e infine dal ministero per lo Sviluppo Economico che dà la sua approvazione finale. Questo testimonia – conclude la Castri – che tutte le accuse rivolte sono prive di fondamento".
 

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