4 Ottobre 2000

Fondazioni bancarie Parte l’inchiesta Ue sugli aiuti

BRUXELLES — L’Ue
mette sotto osservazione le agevolazioni fiscali accordate in Italia
alle Fondazioni bancarie perché potrebbero essere incompatibili con
la normativa europea sugli aiuti di Stato. E oggi, secondo alcune
anticipazioni, L’Antitrust aprirà al riguardo un’ indagine formale.
Nel mirino sarebbero finiti i provvedimenti fiscali introdotti dalla
legge 461/98, che risalgono alla cosiddetta legge Amato del ’90.
L’Antitrust avrebbe osservato che alcune agevolazioni sono in grado
di tradursi in una riduzione dei costi che normalmente sostengono le
banche e, quindi, avere un impatto sulle regole della libera
concorrenza. I principali dubbi Ue riguardano il taglio del 12,5%
del prelievo fiscale per un periodo di cinque anni a partire dalla
data dell’operazione. Oltreché l’accantonamento a una riserva
speciale degli utili che a loro volta non possono superare l’1,2%
dell’insieme dei crediti e dei debiti della banca di minore
dimensione.
Obiettivo della legge 461 era quello di favorire
l’abbandono da parte delle Fondazioni bancarie del controllo del
loro istituto allo scopo di concentrarsi meglio in settori di
utilità sociale. Ma così, avrebbe ancora osservato l’Antitrust
europeo, le Fondazioni una volta ceduto il controllo delle loro
filiali bancarie sono diventate sotto il profilo fiscale entità non
commerciali, beneficiando dell’esenzione sulle plusvalenze relativa
alla vendita delle loro participazioni bancarie. Viceversa le
Fondazioni potrebbero ancora essere operative in settori commerciali
e detenere di fatto partecipazioni di controllo in società
industriali e finanziarie.

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