26 Agosto 2002

Fiumicino, tutti pazzi per il ?cellophan?

Fiumicino, tutti pazzi per il ?cellophan?

Da 30 a 200, nell?arco di otto ore, le richieste di una superprotezione del bagaglio da spedire

Malpensa non è la pecora nera degli aeroporti italiani. Ovunque, infatti, checché ne dicano le società che gestiscono gli altri scali della penisola, si verificano furti nei bagagli, sparizioni o ?semplicemente“ smarrimenti di interi set di valigie. Da Venezia a Roma, da Torino a Palermo passando per Napoli e Bari, ogni aeroporto ha i suoi ?vampiri“.
Lo sa bene l?ex capo della polizia Fernando Masone. Lo scorso anno sua figlia di rientro da un viaggio lo ha chiamato dall?aeroporto di Fiumicino dove le era sparito nel nulla un beauty-case contenente gioielli e collane. Negli uffici della polizia del Leonardo da Vinci quel giorno non lo hanno certo dimenticato: in un batter d?occhio lo scalo romano venne messo a soqquadro, venne controllato ogni angolo, verificato ogni dipendente addetto ai bagagli. Fin quando, così come era scomparsa, la valigia improvvisamente riapparve ma senza un bracciale e soprattutto senza l?individuazione del responsabile. La vicenda passò sotto silenzio ma alla Polaria c?è chi giura che fu proprio quell?episodio a dare una scossa alle indagini contro i furti dei bagagli a Fiumicino. Nessuno, probabilmente, saprà mai se questa è la verità. Una cosa però è certa: di lì a poco venne smascherata un?organizzazione composta da 28 dipendenti (di diverse società) dediti all`alleggerimento delle valigie: per tutti è scattata la sospensione dal lavoro e ultimamente anche il rinvio a giudizio con l?accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Da allora il fenomeno al Leonardo da Vinci è nettamente calato anche se i casi isolati non mancano. L?ultimo arresto appena dieci giorni fa. Sul fenomeno l`Ente nazionale dell`aviazione civile (Enac), ha istituito di recente un`apposita commissione presieduta dal responsabile dell?aeroporto, Carlo Luzzatti, di cui fa parte anche la società Aeroporti di Roma, che avrà il compito di indagare sul fenomeno, su eventuali altri elementi di disagio rilevati negli aeroporti italiani e verificare che vengano rispettati i criteri indicati nelle Carte dei servizi 2002.
Nel frattempo, però, dopo lo scandalo di Malpensa, al Leonardo da Vinci i viaggiatori non nascondono i loro timori. Basti pensare che alle partenze internazionali i dipendenti della Securbag (la società che avvolge di cellophane le valigie) hanno registrato un?improvvisa impennata di richieste: «Prima lavoravamo una media di 30 bagagli ogni 8 ore – spiega il responsabile di turno – Adesso nello stesso tempo ne impacchettiamo duecento».
Come Roma, anche Venezia ha dovuto fare i conti con una banda superorganizzata: al Marco Polo di Tessera il pm Rosaria Micucci ha richiesto, proprio il mese scorso, il rinvio a giudizio per 73 ex dipendenti della Save. All?aeroporto di Torino, tra le vittime dei furti ci sono anche i giocatori della Juventus Del Piero, Inzaghi, Pessotto e Tacchinardi: partirono dallo scalo di Caselle e quando giunsero a Roma nelle loro borse non c?erano più magliette e tute da ginnastica. Anche in questo caso ?eccellente“ la refurtiva venne subito ritrovata e sette dipendenti dello scalo piemontese vennero indagati per furto aggravato.
«I cosiddetti comuni mortali, piuttosto che sperare nella buona fede degli addetti ai bagagli e nei controlli delle forze dell?ordine, farebbero bene a seguire alcune semplici accortezze – spiega Italo Mannucci, presidente del Codacons del Lazio – Dall?utilizzo di valigie rigide con combinazione, al portare gli oggetti preziosi nel bagaglio a mano. E? importante controllare sempre l?integrità del bagaglio al momento di ritirarlo e in caso di manomissione bisogna subito presentare una denuncia circostanziata. Per valori inferiori ai 2500 euro si può far causa al vettore dinnazi al Giudice di Pace».

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this