Fisco, un milione di rimborsi
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fonte:
- Corriere della Sera
ROMA – A un milione di italiani il fisco ha restituito la cospicua somma di 6 miliardi di euro, di cui 1,7 solo negli ultimi sette mesi. Lo ha comunicato ieri l’ Agenzia delle Entrate precisando che la maggior parte del denaro – 4 miliardi di euro – si riferisce a rimborsi Iva riconosciuti a lavoratori autonomi e aziende. Nel dettaglio «si tratta di rimborsi richiesti con le dichiarazioni presentate fino al 2008 e riferibili, quindi, in parte all’ anno di imposta 2007, in parte ad anni precedenti». Se il fisco si dimostra da una parte generoso, dall’ altra è quanto meno distratto. Secondo una denuncia di «Fisco Equo», la rivista telematica di Lef (associazione per la legalità e l’ equità fiscale nata il mese scorso per volere anche di Gilberto Ricci, ex Sogei, e di Massimo Romano, ex direttore generale delle Entrate entrambi vicini all’ ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco) mancano ancora 4,6 miliardi del condono 2002. Il motivo di questo ammanco, secondo gli esperti di «Fisco Equo», risiede nel fatto che il primo condono dell’ era berlusconiana «prevedeva che bastava versare la prima rata, e non l’ intera somma dovuta, per rendere valida la sanatoria». «Gli evasori – scrive Oreste Saccone direttore dell’ Agenzia delle Entrate della Basilicata, anche lui di Lef – che hanno aderito al condono varato nel 2002 non soddisfatti di aver ottenuto un maxisconto sulle somme da pagare e l’ impunità per i reati tributari e penali commessi (per i quali non era stata ancora avviata l’ azione penale), continuano a beffare il fisco e a prendere in giro i contribuenti onesti non versando le somme dichiarate in sede di sanatoria». Secondo i calcoli di Fisco Equo dei 4,6 miliardi mancanti, 2,95 miliardi sono relativi ad omessi versamenti (art. 9bis) e la parte residua di 1,65 miliardi relativi alle altre forme di condono». La Corte dei Conti si era già interessata a questa vicenda di malcostume nel 2008 valutando in 5,2 miliardi le somme ancora da versare al fisco da parte degli evasori rispetto ai 26 miliardi di euro dichiarati. A fine gennaio scorso nuovo conteggio e la scoperta che mancano ancora 4,6 miliardi. Le novità in tema di imposte emerse a metà agosto hanno scatenato anche i commenti delle associazioni dei consumatori. «Se è vero che ogni rimborso fiscale è da considerarsi positivo – ha affermato il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti – non ci soddisfa per nulla che il 70% vada al lavoro autonomo e alle imprese, dove si annida da sempre l’ evasione, e non ai lavoratori dipendenti oggi compressi da un potere d’ acquisto ridotto ai minimi termini». Carlo Rienzi del Codacons invoca la fine delle «cartelle pazze».
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