FISCO: CODACONS AMMESSO PARTE CIVILE NEL PROCESSO SULLE CARTELLE PAZZE
Dopo una lunga camera di consiglio il Gup del Tribunale Penale di Roma, Luciano Imperiali, ha ammesso oggi il Codacons come parte civile nel processo sulle cartelle pazze, vicenda che vede coinvolto un funzionario della società Equitalia, accusato di avere emesso una cartella esattoriale sballata.
Il Gup ha accolto le richieste del PM Pierfilippo Laviani e dei legali dell’associazione (Claudio Coratella e Bruno Leuzzi), ammettendo il Codacons come parte civile in rappresentanza di migliaia di contribuenti italiani vessati dalle cartelle pazze, e fissando al prossimo 9 marzo la decisione sul rinvio a giudizio del funzionario Equitalia. Ammessa anche la presenza della società di riscossione quale responsabile civile del reato contestato, che potrà quindi essere chiamata a rispondere di eventuali danni e risarcimenti.
La vicenda nasce da una cartella esattoriale notificata al presidente Codacons Carlo Rienzi, per un debito poi rivelatosi inesistente, e per il quale Equitalia avviò addirittura una iscrizione ipotecaria su un immobile dello stesso Rienzi, nonostante il presunto debito fosse di 4.824 euro, mentre la legge (art. 76 del D.P.R. 602/73) stabilisce che l’ipoteca immobiliare può essere avviata solo ed esclusivamente per debiti superiori a 8.000 euro.
“La decisione del Gup è molto importante perché per la prima volta riconosce la legittimazione di un’associazione dei consumatori a costituirsi in un processo per abuso di atti d’ufficio inerente la P.A., come parte danneggiata e in rappresentanza degli interessi di tantissimi cittadini colpiti non dal caso specifico, ma dall’intero fenomeno delle cartelle pazze” – commenta Carlo Rienzi.
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