FIORELLO, SU CASO DELLA FIGLIA IN TRASMISSIONE PRESIDENTE CODACONS SCRIVE ALLA RAI
Sul caso dell’intervento della figlia di Fiorello alla trasmissione “VivaRai2!” il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha inviato una lettera ai dirigenti Rai.
“Devo anteporre una premessa doverosa: sono da sempre tra i più grandi ammiratori di Fiorello, che considero il più talentuoso showman in Italia – si legge nella missiva – Abbiamo in passato scritto a Fiorello per concordare un intervento nella sua riuscita trasmissione, dove l’Associazione che contribuisco a guidare – il Codacons – è stata spesso citata perché stabilmente al centro del dibattito e della cronaca trattata ogni giorno dal programma. L’ultima volta a novembre dell’anno scorso: volevamo coinvolgerlo nel dibattito sui migranti e sul traffico di esseri umani che avevamo organizzato in occasione della presentazione del Calendario Codacons 2024. In particolare, avevamo chiesto di accogliere a “Viva Rai2” la giovane nigeriana Mary, reduce dal terribile viaggio fino a Lampedusa raccontato da Garrone nel suo film. Ebbene Fiorello, con grande garbo, ci ha detto no: quella volta, come le precedenti, ha ritenuto preferibile evitare qualsiasi polemica per la possibile “esposizione mediatica” del Codacons. Ci ha quindi risposto con la solita, rara, gentilezza dicendoci proprio questo: che non poteva accoglierci per non garantire un favoritismo a chicchessia, che non poteva ospitarci per senso di giustizia. Ora: non abbiamo contestato all’epoca e non contesto ora queste scelte, che personalmente ritengo sacrosante. Il ragionamento è stato da subito molto chiaro: in caso di intervento in trasmissione ci sarebbe stato un favoritismo nei confronti di una realtà, di un soggetto organizzato specifico, a discapito dei tanti esclusi, e questo fatto andava evitato sopra ogni altra cosa. Ma ora – alla luce dei fatti degli ultimi giorni – la domanda viene da sé e noi, con la simpatia di sempre nei confronti di Fiorello, la poniamo: quando si sceglie di portare in trasmissione una figlia, l’immagine dell’ospite non ne trae comunque, in qualche modo, giovamento? Non si tratta di una qualche preferenza, a discapito dei tanti coetanei che non possono ambire a quell’uditorio? Non si tratta di un favoritismo di gran lunga più evidente di quello che, eventualmente, avrebbe riguardato il Codacons?
Con grande garbo chiediamo a Fiorello di riconoscere l’errore – che capita a tutti, anche ai migliori – e fare ammenda. Vista la sua conclamata (e riconosciuta universalmente) qualità professionale, gli chiediamo di non limitarsi al minimo sindacale (dire che Giacovazzo ha sbagliato e che si sono perdonati tra loro). Gli chiediamo, visto che si tratta di Fiorello, di spendere una parola aggiuntiva, di riconoscere l’accaduto, di prendere atto del (piccolo) passo falso commesso. Vedrà, ne varrà la pena: il terzo incomodo della vicenda, il fruitore della trasmissione – i telespettatori, cioè noi – gliene sarà grato una volta di più”.
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