5 Marzo 2007

Finisce con Baudo che sbotta a Domenica In

Sanremo. Finisce con Baudo che sbotta a Domenica In, “Voi state mettendo di mezzo un presentatore! Pensate a risolvere i problemi della gente!“. Gli hanno appena comunicato che la sua lite con Fabrizio Del Noce è degenerata in politica, lui in mattinata aveva dichiarato di essere un elettore di Prodi e l`altro è un berlusconiano di ferro: facile capire chi si sia schierato con chi. Più difficile comprendere cosa intenda Baudo per problemi della gente, visto che per tutta la settimana ha mandato in onda una raffica di spot a favore della propria riconferma: sotto i riflettori del teatro Ariston lo hanno scongiurato di condurre anche il Festival del prossimo anno Michelle Hunziker, Piero Chiambretti, Al Bano, Renato Zero, Milva.? A una precisa contestazione del “Secolo XIX“, sull`utilizzo poco professionale del palcoscenico, Baudo e Del Noce avevano glissato solo due giorni fa: “Ma noi si scherza“. Il direttore di Raiuno, ieri: “Caro Pippo, le trattative non si fanno in diretta“. Il presentatore, ieri: “Caro Fabrizio, i direttori di rete non devono essere protagonisti“. Cosa è cambiato? Cosa ha spinto Felice Giro, della commissione di vigilanza, a dichiarare che “la Rai è di tutti e Baudo faccia un bagno di umiltà“? E cosa ha convinto Giuseppe Giulietti, deputato diessino, a replicare che “erano in molti ad augurarsi un tonfo e invece il successo è stato clamoroso“? Che “Baudo dà fastidio a qualcuno“? La rottura definitiva fra il conduttore e il direttore di Raiuno è colpa di un servizio giornalistico. Due giorni fa Del Noce va a pranzo da Paolo e Barbara, il miglior ristorante di Sanremo, e si lascia andare assieme a un dirigente Rai: “Pippo funziona, ma l`anno prossimo con Bonolis sarà tutta un`altra cosa. Prenderemo anche i giovani sotto i 35 anni e raggiungeremo tutti gli obiettivi pubblicitari, faremo contenti i telespettatori e i vertici della Rai“. I cronisti della “Stampa“ ascoltano, e pubblicano. Ieri la smentita. Naturalmente non ci crede nessuno. Alla conferenza stampa che dovrebbe festeggiare il successo rivendicato da Pippo succede di tutto, lacrime trattenute a stento, accuse, contraccuse. “Nessuno si permetta di offuscare il mio curriculum!“, sbotta Pippo, che rivela di aver sempre saputo che volevano farlo fuori: “Avevo annusato da subito l`aria che tirava e infatti non avevo accettato di firmare la clausola che mi avrebbe obbligato a fare il direttore artistico l`anno prossimo. Voglio che l`azienda sia libera di decidere e voglio essere libero io di rifiutare“. Inutili le attestazioni di stima di Del Noce. Nel pomeriggio la girandola di dichiarazioni e l`insulto finale di Baudo ai microfoni delle “Iene“, “Fabrizio è un uomo piccolo che ha bisogno di litigare per arrampicarsi“. L`altro non replica, ma è l`ultima goccia. E dire che le polemiche erano rimaste sottotraccia, in questa settimana. Quella sui compensi, dopo che il governo aveva alzato il tetto dei limiti di spesa imposti dalla Finanziaria per consentire a Pippo e alla Hunziker di intascare quasi un milione a testa. Baudo: “Bonolis ha preso quattro volte tanto!“. Hunziker: “In effetti, tolte le spese e i compensi dei miei collaboratori, mi resta ancora parecchio“. Altra classe. Ieri Davide Caporina della Lega ha ricordato che il tetto avrebbe dovuto essere di 272 mila euro, e non si capisce perché certe regole valgano per alcuni cittadini e per altri no. Ma la sinistra ha replicato che se non ci si adegua al mercato si consegna la Rai alla concorrenza. Baudo: “Sapete tutti a chi“. Lo stesso Pippo, due giorni fa, aveva punzecchiato Prodi: “Forse è un alleato di Berlusconi“? Ieri ha rivelato di averlo votato, salvo poi attaccarlo a proposito del ddl Gentiloni sullariforma televisiva, allo studio del governo: “Prodi ha un`idea sbagliata della Rai. La sua tendenza è a privatizzarla. Così le si toglie importanza, finiremo a fare l`1% di ascolti“. Già Carlo Rienzi, presidente del Codacons, era stato gelido: “Non si accetta una concorrenza a suon di stipendi da un milione di euro“. Poi sono intervenuti i parlamentari: quelli di centrosinistra impegnati a difendere Baudo, e quelli del centrodestra coalizzati dietro Del Noce. Approdasse in Parlamento anche Pippo, alla fine? Per non lasciare preoccupato il suo pubblico (“Io ho un pubblico e-nor-me!“, aveva scandito in mattinata) ha chiuso Domenica In anticipando che se sarà necessario “busserò alle porte dei politici“. In fondo, proprio ieri, ha reso noto il suo manifesto. “Attenti – ha spiegato – che se lasciamo uscire la Rai dal mercato la televisione resta in mano ai commercianti. E dove ci sono i commercianti non si salva un briciolo di cultura“. Adesso, invece.

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