27 Novembre 2012

Fiducia dei consumatori ai minimi dal ’96

Fiducia dei consumatori ai minimi dal ’96

 

Tra i consumatori italiani aumenta il livello di sfiducia. A novembre, rivela l’ ultimo bollettino Istat, l’ indice del clima di fiducia è sceso da 86,2 a 84,8 punti, registrando il valore minimo dal gennaio 1996. La diminuzione riguarda sia la componente riferita al clima economico generale (da 71,5 a 69,4) sia quella personale (da 91,0 a 90,9). Stando ai dati Istat, aumenta invece l’ indicatore del clima corrente (da 91,9 a 92,3), mentre quello riferito alla situazione futura è in diminuzione (da 78,2 a 75,2). Il che significa che gli italiani pensano che la situazione sia effettivamente migliorata in questi mesi, nonostante sul futuro permangano ancora molte nubi. Infatti dalla rilevazione emerge comunque un miglioramento dei giudizi sulla situazione economica dell’ Italia (da -136 a -133), mentre le aspettative future peggiorano (da -59 a -64). Le attese sulla disoccupazione sono invece in aumento (da 108 a 114). Ancora, le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia peggiorano (rispettivamente da -71 a -75 e da -33 a -35 punti), mentre il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce (da -24 a -25). Per invertire la rotta serve «una svolta all’ insegna di misure salva-consumi», chiede il Codacons commentando i dati Istat. Il crollo della fiducia dei consumatori «ha effetti negativi diretti sull’ economia nazionale, perché le scelte delle famiglie sono influenzate da speranze e aspettative ai minimi storici», prosegue l’ associazione. «L’ unica speranza risiede in misure in grado di rilanciare l’ economia e far riprendere i consumi, che rappresenterebbero una iniezione di fiducia nelle vene delle famiglie italiane». (riproduzione riservata)

di mauro romano

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