7 Novembre 2012

Fiat, nulla di fatto

Fiat, nulla di fatto

MINA MAIELLO Si è concluso con un nulla di fatto il primo incontro tra sindacati e management di Fabbrica Italia Pomigliano, per l’ esame congiunto sui 19 provvedimenti di mobilità annunciati la scorsa settimana dall’ azienda per fare “posto” ai lavoratori della Fiom da assumere, così come disposto dalla Corte d’ Appello di Roma. Posizioni mantenute, sia da parte dei segretari regionali e provinciali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che hanno chiesto il ritiro dei provvedimenti di mobilità, sia da parte dell’ azienda, che ha ribadito “l’ impossibilità al ritiro degli stessi per le attuali condizioni di mercato”. Ed il risultato è stato uno solo: aggiornarsi a data da destinarsi per continuare l’ esame congiunto, e cambiare, quindi, lo scenario per 19 lavoratori della newco che rischiano il licenzia mento. Ci sono 45 giorni di tempo per poter trovare una soluzione, dopodichè si passerà ad ulteriori 30 giorni durante i quali si potrebbe chiedere la mediazione dell’ ufficio regionale del lavoro, e poi, se l’ azienda passerà ai fatti, l’ unico scenario possibile sembra essere il ricor so ai tribunali per impugnare i provvedimenti. Per evitare che sia messo in discussione il futuro dello stabilimento, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha chiesto alla Fiom “di fare un passo avanti e di riunirsi con gli altri sindacati. Ma la Fiat – ha aggiunto – deve fare un passo indietro per il bene che deve volere all’ investimento fatto su Pomigliano”. Luigi Angeletti, leader della Uil, ha invece criticato la richiesta della Cgil di un decreto sulla rappresentanza: “conferma – ha detto – che la Fiom vuole violare la legge nel pretendere una rappresentanza senza aver firmato un accordo”, ed ha difeso Sergio Marchionne che, dice “in Usa è una specie di idolo, in Italia raccoglie solo critiche”. In difesa dell’ Ad della Fiat, oggi anche il ministro Elsa Fornero, che ha sottolineato di considerare “Marchionne un bravo manager. Ha preso u n’ impresa in grande difficoltà e le ha dato un futuro anche nel nostro Paese”. La benzina scende ai minimi da febbraio. Rispetto ai picchi di 2 euro toccati quest’ estate, quando le quotazioni dei prodotti raffinati erano nettamente più alte e quando l’ euro viaggiava ben al di sotto degli attuali livelli sul dollaro, il prezzo della verde è diminuito di 20 centesimi al litro, arrivando ieri sotto la soglia di 1,8 euro. A mettere mano ai listini sono state praticamente tutte le compagnie che, in scia ai ribassi Eni di pochi giorni fa, hanno attuato sforbiciate comprese tra 1 e 3 centesimi sulla benzina e tra 1 e 2 centesimi sul gasolio. La verde è così scesa sotto 1,800 euro al litro alla TotalErg e alla Q8 (-2 centesimi per entrambe), mentre il diesel è in media a 1,767 euro, con un minimo di 1,757 euro al litro nei distributori del cane a sei zampe. Si assottiglia così sempre di più la distanza di prezzo tra i due carburanti con un pieno di gasolio che oscilla sugli 88 euro e con quello di verde già sotto i 90 euro, ben 10 in meno rispetto ad agosto. Un bel sollievo per le tasche degli automobilisti, commenta il Codacons, che calcola un risparmio di 240 euro l’ anno per i rifornimenti, ma chiede anche di sterilizzare i futuri aumenti al superamento della soglia di 1,90 per la benzina e di 1,80 per il gasolio. Il Cda di Vianini Industria ha approvato ieri i risultati economico -finanziari al 30 settembre 2012. Nei primi nove mesi del 2012 il Gruppo Vianini Industria ha registrato ricavi operativi pari a 5,7 milioni di euro, in diminuzione del 35,7% rispetto al corrispondente periodo del 2011. La variazione rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio deriva essenzialmente dall’ intervenuta ultimazione della commessa relativa alla produzione di conci destinati alla prima tratta della linea C della metropolitana di Roma. E’ in corso di ultimazione, inoltre, la produzione di traverse ferroviarie per Rete Ferroviaria Italiana. Il margine operativo lordo è positivo per 239 mila euro (93 mila euro al 30 settembre 2011). L’ incremento è dovuto essenzialmente alla diminuzione di alcuni costi operativi. Il risultato operativo è negativo per 1,1 milioni di euro (negativo per 521 mila euro al 30 settembre 2011) per effetto di maggiori accantonamenti relativi ai fondi rischi rispetto al precedente esercizio. Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a 570 mila euro (1,4 milioni di euro al 30 settembre 2011). La posizione finanziaria netta risulta pari a 31,4 milioni di euro (54,7 milioni di euro al 31 dicembre 2011).

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