Fiammata dei prezzi Volano al +3,9% ed è allarme stangata
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fonte:
- Libertà
Nonsifermalacorsadell’inflazione.A dicembre l’incrementotendenzialedeiprezzial consumosfiorail4%,portandosi ai livelli di oltre 13 anni fa. Accelerainparticolareilcosiddetto carrello della spesa, con un incremento dei prezzi addiritturaraddoppiatorispettoalmese precedente. Dati che portano il 2021 a chiudersi a +1,9%, con un’inversione di rotta rispetto alla flessione dell’anno precedente. A spingere è sempre l’andamento dei prezzi dell’energia,coniconsumatori chetemonounaggravarsidella situazione nei prossimi mesi, dopoirialzidellebollettescattatiagennaio.Adicembre,secondo la stima preliminare Istat,i prezzi al consumo aumentano dello0,40,%subasemensileedel 3,9%sull’annoanno(dal+3,77%dinovembre),segnando la variazione tendenziale più alta da agosto 2008, quando l’inflazione era arrivata al +4,1%. Dietro questaaccelerazione,spiegal’IstitutodistatisticaIstitutodistatistica,c’èlacrescitaèlacrescita dei prezzi dei beni (da +5,1% a +5,5%; mentre i servizi restano stabili a +1,7%), imputabile soprattutto ai beni alimentari (da +1,3% a +2,6%). Rallentano invece quelli energetici, pur mantenendo una crescita sostenuta (da +30,7% a +29,1%): la causa è l’andamento della parte non regolamentata, con ilrallentamentodeiprezzidigasolioebenzina;mentrelacomponente regolamentata continua a crescere (+41,9%, da +41,8%dinovembre). Tutto questo si traduce in un carrello della spesa sempre più caro:ibenialimentari,perlacuradellacasaedellapersonaraddoppiano da +1,2% di novembrea+2,44%.Acceleranoanchei prodottiadaltafrequenzad’acquisto(da +3,7% a+4%). Il2021 si chiude così con una ripresa dell’inflazione: dopo la flessione del 2020 (-0,2%), infatti,i prezzi al consumo crescono dell’1,99%,registrandol’aumentoaumento più ampio dal 2012 (+3%). Una ripresa, spiega l’Istat, «essenzialmente trainata dai beni energetici (+14,1%)»: tolti gli energetici e gli alimentari freschi (inflazione di fondo), l’inflazione del 2021 si ferma allo 0,8% (+0,5% nell’anno precedente)ealnettodeisolienergetici allo 0,7% (come nel 2020). E in base alle stime preliminari, l’Istatevidenziaaquestopunto che l’inflazione acquisita o trascinamento per il 2022 (cioè la crescita media che si avrebbe nell’annoseiprezzirimanessero stabili fino a dicembre) è già al+1,88%. L’inflazione al 3,9% si traduce in una stangata per i cittadini, calcolano le associazioni dei consumatori: 1.198 euro annui in più a famiglia secondo il Codacons; 1.094 per la famiglia mediasecondo le stimedell’Unione consumatori, che calcola un record di 1.438 euro per le coppie senza figli con meno di 35 anni. Un quadro che ancora nontienecontodegliultimiaumenti di luce e gas e che rischia di avere ricadute sui consumi. Proprio l’inflazione «tiene in ostaggio i consumi delle famiglie e costringe il budget nei confini delle spese obbligate», conferma l’Ufficio studi Coop chestimaperil2022unacrescita2022 dei prezzi al 2,9%. Si profila anche il rischio che questa situazione possa pregiudicaripartenza dell’economia. «L’aumentodeiprezzi,unitoallarapidaespansionedell’epidemiaepidemia,rischiadibruciarela ripresa in atto», avverte Confesercenti.
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