Fiala killer, cessato l`allarme
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fonte:
- Gazzetta del Sud
La distruzione attraverso la sterilizzazione in autoclave ad alta temperatura
VICENZA ? Cessa l`allarme a Vicenza per la presenza del virus killer dell`influenza, scatenato dall`arrivo nella caserma Ederle di Vicenza di un kit con una fiala contenente un campione di 2 ml dell`agente patogeno. La distruzione attraverso la sterilizzazione in autoclave ad alta temperatura del campione del virus influenzale H2N2, che tra il 1957 e il 1958 provocò la morte di quattro milioni di persone, ha messo fine alle paure legate alla possibile diffusione dell`epidemia, ma lascia in piedi gli interrogativi sul perché una delle fiale inviate per errore in 18 Paesi del mondo sia potuta giungere proprio al laboratorio di analisi della clinica all`interno della base americana. A indicare una possibile spiegazione è il direttore sanitario dell`Ulss 6 di Vicenza, Eugenio Fantuz, che ha seguito passo dopo passo le fasi della vicenda. «Questi virus sono molto utili perché possono essere di volta in volta confrontati con quelli che si presentano ogni anno ? sottolinea Fantuz, per motivare la conservazione del virus da quasi cinquant`anni ? e utilizzati per l`eventuale produzione di vaccini». L`unica certezza, al momento, è che la provetta incriminata è stata inviata alla Ederle dal College of American Pathologists di Cincinnati, Ohio, attraverso l`azienda specializzata Meridian Bioscience. Resta da capire come mai un virus così pericoloso sia potuto uscire dai laboratori statunitensi e finire nella provetta, protetta all`interno di un contenitore in metallo con chiusura in acciaio, che è stata recapitata a Vicenza. Due tecnici dell`Ulss vicentina hanno seguito nel pomeriggio di ieri le fasi della distruzione del campione, per la quale è stato seguito un preciso protocollo del Cap Virology Speciments, con sterilizzazione mediante doppio passaggio in autoclave, ognuno della durata di un`ora circa. L`eliminazione del virus era stata disposta mercoledì dal Centro statunitense per il controllo delle malattie (Center for disease control) e comunicata al comando della Ederle. Questa mattina ? annuncia l`Ulss vicentina, che sin da ieri aveva escluso motivi di allarme legati alla presenza della fiala ? il materiale inerte verrà eliminato attraverso procedure di termodustruzione. Intanto, il Codacons ha chiesto ieri al Procuratore aggiunto della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, l`apertura di indagini sul caso dei campioni di virus influenzale inviati dall`America in Italia. L`associazione, è precisato in una nota, chiede nello specifico di tutelare la salute dei cittadini italiani individuando in tempi stretti se altri laboratori o strutture nel nostro paese abbiano ricevuto tali campioni, e in tal caso provvedere alla loro distruzione immediata. «È importante adesso capire ? afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi ? come mai questo virus sia arrivato in Italia e quali e quanti controlli siano stati fatti dalle autorità sanitarie e di confine». Sono quasi quasi 3.747 i laboratori sparsi in 18 Paesi del mondo (tra i quali l`Italia) ad aver ricevuto i campioni. Per scongiurare il pericolo, l`Oms e le autorità sanitarie americane hanno diramato appelli urgenti ai centri affinché distruggano subito le provette. Canada, Corea del Sud, Singapore, Hong Kong, Messico, Brasile e Cile assicurano di averlo già fatto. L`agenzia delle Nazioni Unite spera che entro oggi non vi sarà più traccia del virus. La Commissione Europea si è messa in contatto con i quattro Paesi dell`Ue (oltre all`Italia, il Belgio, la Francia e la Germania) i cui laboratori avevano ricevuto i campioni del pericolosissimo virus. Secondo il portavoce comunitario per la sanità, Philip Tod, la Commissione ha contattato i Paesi interessati attraverso il «sistema di allerta rapido» per «garantire la trasmissione delle informazioni necessarie e avere conferma della distruzione delle provette». Tod ha inoltre aggiunto che la Commissione è contatto con l`Oms, l`agenzia delle Nazioni Unite che ha assicurato che «il rischio per la salute umana è molto limitato».
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